Se non è un giallo poco ci manca. La sentenza sul caso Sporting Guardia, la storia relativa ai fatti della partita col Montesarchio, quella che tutti conoscono, ha lasciato una grande amarezza nella società per una storia che non ha convinto tutti. Parlare di un'assoluzione di De Rosa e di una riduzione della squalifica di quattro mesi per tutti gli altri, avrebbe dovuto strappare un sorriso, ma proprio questa disparità non ha convinto il sodalizio. Evidentemente deve essere successo qualcosa durante i dibattimenti singoli che ha portato la Corte Federale a prendere due strade diverse pur dovendo discutere dello stesso fatto.
Esulta De Rosa, come detto, l'unico ad aver deciso di non seguire la strada indirizzata dalla società, ma di aver scelto un proprio legale per discutere la sua posizione. Il resto dei giocatori, Fiorillo, Coletta, Clemente, Valentino, Sanzari, D'Addona, Borrelli ed Errico, sono stati difesi dall'avvocato Aita, quello individuato dalla società, lo stesso del caso Nocerina. Tutti questi ricorsi sono stati parzialmente accolti con la riduzione di quattro mesi, tutti meno De Rosa.
Senza entrare nel merito della decisione della Corte, una riflessione viene spontanea. La difesa doveva essere basata sugli stessi principi, ma in particolare, la situazione di De Rosa, nella fatidica sfida contro il Montesarchio, era uguale a quella di Valentino e Coletta: i tre giocatori sono usciti senza aver finto alcun infortunio. Da questa considerazione nasce il dubbio sul perchè, su tre atleti, uno sia riuscito a ricevere l'assoluzione e gli altri due no.
E' proprio questa disparità che non convince e amareggia la società guardiese. Una situazione che potrebbe mettere a rischio qualsiasi attività futura del presidente Garofano, una persona appassionata di calcio, amante di questo sport, che ha subito l'ennesimo colpo. A rischio il Wine Soccer per una questione economica e per una carenza di giocatori, perderne tanti non è una situazione facile da gestire. La speranza è che la fiammella del presidente Garofano possa solo diminuire l'intensità e rischiare di spegnersi sotto la spinta di un soffio forte, ma che, alla fine, riesce a riaccendersi con forza per fare in modo di togliersi le soddisfazioni che un uomo del genere, lui come Rino Nifo, merita.
Fabio Tarallo