Non rientra tra le professioni che da decreto potrebbero operare in smart working. Ma nell'epoca in cui la pandemia ha cambiato usi e costumi, a Salerno è stato sperimentato un modello che, in futuro, potrebbe fare scuola. Luca Scafuri, per tutti “SpeakerUccio”, durante Salernitana-Spezia è riuscito a far arrivare la sua voce all'interno dell'Arechi, seppur a distanza. Costretto a restare in isolamento nella sua abitazione, lo speaker della Salernitana ha potuto comunque svolgere il suo ruolo senza dover essere sostituito. Grazie ad un lavoro di squadra che ha visto in campo parte del team di Zon, Scafuri è riuscito a bypassare anche il ritardo tecnico della trasmissione in tv. “SpeakerUccio” si è collegato con il dj Marco Montefusco - che era a bordocampo - tramite un'app per videochiamate; collegando il pc al mixer è stato possibile immettere la voce di Scafuri nell'impianto audio dell'Arechi sia al momento della lettura delle formazioni che agli annunci di gol, sostituzioni e minuti di recupero. Per superare il ritardo della messa in onda, inoltre, “SpeakerUccio” è rimasto al telefono con il socio ed amico Michelangelo Quaranta che dal box dell'Arechi lo ha aggiornato in tempo reale su quanto stava accadendo sul rettangolo verde. A completare il lavoro di squadra ha contribuito Michele Marino che si è occupato della connessione, permettendo a “SpeakerUccio” di essere il primo speaker in smart working.
Il Covid blocca lo speaker, a Salerno l'annuncio arriva in smart-working
E' accaduto durante Salernitana-Spezia: ecco come è stato possibile
Filippo Notari
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