Benevento

L'attesa è per la decisione del magistrato di Sorveglianza di Avellino, al quale l'avvocato Vincenzo Sguera ha chiesto che il suo assistito, che sta scontando una pena definitiva, possa lasciare il carcere per qualche ora e dare l'ultimo saluto al suo piccolo. A quel bimo di 5 mesi, di Benevento, morto lo scorso 29 gennaio al Santobono per le conseguenze di un trauma cranico, i cui funerali saranno celebrati domani pomeriggio nella chiesa di Pacevecchia.

Epilogo di un dramma che sta occupando le cronache, al centro di una inchiesta del sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro e dei carabinieri che ieri è stata scandita dall'esecuzione dell'autopsia curata dal medico legale Emilio D'oro, che si è avvalso di un neurochirurgo e di un neonatologo.

Novanta i giorni a disposizione per depositare le conclusioni, corroborate anche dai risultati del test istologici e anatomopatologici, dell'esame, al quale ha preso parte anche il dottore Michele Selvagggio, consulene indicato dalla mamma e da due zii della vittima – sono difesi dall'avvocato Antonio Leone- , indagati per una ipotesi di omicidio volontario.. E' probabile che il dottore D'Oro abbia già comunicato le sue prime valutazioni al Pm su un'autopsia dalla quale sembrerebbe non siano emerse altre lesioni. Il condizionale è d'obbligo come la prudenza da osservare rispetto ad una storia fin qui ricostruita, agli occhi dell'opinione pubblica, solo parzialmente.

Se dovesse essere confermato solo il dato del trauma cranico, e della conseguente emorragia cerebrale, è evidente che verrebbero spazzate via tutte le voci che si sono rincorse. Materia di lavoro per gli inquirenti, impegnati ad analizzare le cartelle cliniche e tutti i passaggi attraverso i quali si è consumata la tragedia. Quel trauma alla testa è stato causato da una spazzola con la quale un cuginetto avrebbe colpito il bimbo, o da una sua testata all'indietro?

Come più volte ricordato, era il 16 gennaio, quando il piccolo era stato ricoverato al Fatebenefratelli di Benevento. Dopo alcuni giorni era tornato a casa, ma la sera 25 gennaio era stato trasportato d'urgenza, evidentemente perchè stava male, al pronto soccorso del San Pio di Benevento dove era stato sottoposto ad una Tac e dichiarato in prognosi riservata. Ne era stato disposto l'immediato trasferimento, compiuto in elicottero, al Santobono, dove, nonostante gli sforzi dei medici, il suo cuoricino aveva messo di battere per sempre.