Benevento

La Fortitudo Pomezia sognava il sorpasso. Il Benevento 5 ha risposto con una fuga. Il campo ha emesso un verdetto inappellabile: al Palatedeschi ha vinto la squadra giallorossa. Il big match parla sannita. Lo fa dopo una battaglia piena di colpi di scena. Cundari si è presentato ad una delle sfide più difficili della stagione senza il suo “totem” Vincenzo Botta. Un grave lutto ha reso indisponibile il capitano. Con una rotazione in meno è servito un grande sacrificio da parte di tutti. Una menzione particolare va fatta per Di Luccio, da instancabile e meraviglioso gregario a giocatore decisivo in una notte magica che resterà per tanto tempo impressa nelle menti di chi era presente.  

Dall’altra parte del campo Yeray e compagni hanno giocato per vincere. Fare bottino pieno era l’obiettivo. Nel primo tempo hanno fatto meglio. Questo va riconosciuto alla squadra di Esposito. Sono riusciti a creare più occasioni e a segnare con Fornari. Un gol che ha fatto ad un Benevento che in quel momento sembrava non poter rispondere con l’imprevedibilità di sempre. Ci ha pensato Matheus però a tenere la partita aperta. Il portierone brasiliano è diventato “Superman” anche senza mantello e “S” sul petto. Ha fatto tre interventi decisivi e portato i suoi al riposo sotto di una sola rete.  

Nella ripresa gli ospiti hanno provato a chiudere i giochi ma sulla propria strada hanno trovato una squadra che, dopo aver temuto di pagare pesantemente dazio all’assenze di Botta, ha scoperto nuove energie che semplicemente son figlie degli “attributi” di un gruppo che ha tatuata nel cuore la parola “lotta”.  

Stigliano, nel momento cruciale, ha sistemato le cose col mancino. Una conclusione che non ha lasciato scampo a Molitierno. Gol che ha galvanizzato i padroni di casa e intimorito la “corazzata”. Papù e compagni hanno iniziato a far fatica. Quando hanno creato qualche occasione si sono visti sbarrare la strada da quel ragazzo brasiliano che copre la porta con la rapidità di un gatto e anche senza mantello dà la stessa sicurezza di un supereroe. Poi è giunto il momento più bello. Quello in cui Di Luccio, simbolo di una squadra che non sa quali sono i propri limiti, ha steso la “corazzata” con la rete del 2-1, quella che ha cambiato per sempre la storia della partita.

Avanti di uno, col Palatedeschi in festa, la squadra si è chiusa bene, ha neutralizzato la superiorità numerica ospite e nel finale ha colpito ancora. Mezzo pasticcio arbitrale. Il più lesto e sveglio di tutti è stato Matheus –la cosa non ci sorprende- che ha sfruttato la confusione per mettere la palla su un vassoio d’argento a Mejuto che l’ha semplicemente "scortata” verso la gloria. Il 3-1 porta la firma del giocatore argentino nella sua serata più difficile.

Il countdown finale è stato vissuto col cuore a mille da società e atleti con la voglia di fare una dedica speciale: quella per capitan Botta che da casa avrà gioito e apprezzato il gesto di quei compagni che alla fine hanno festeggiato con la sua maglietta e che lo aspettano per vivere e vincere altre battaglie. La classifica? E’ bella. Anzi: bellissima. E non è più così sorprendete. Gli stregoni sono secondi ad una sola lunghezza dalla vetta in attesa delle partite di domani e con una notte magica che resterà nel cuore.