Benevento

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocato Gino De Pietro

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"Dopo aver appreso dai giornali che la Lega, in consiglio dei ministri, ha votato contro l’ultimo decreto covid perchè discriminerebbe i non vaccinati nelle scuole, ho ripensato alle mie vetuste idee sulla discriminazione per cui cerco di aggiornarmi in merito.

Anzitutto mi sono tornate alla mente le volte che ho, ingenuamente, affermato esserci una differenza di fondo tra chi commette un reato e chi è innocente, sostenendo che il primo va condannato, il secondo assolto. In effetti, a ben vedere, tale posizione discrimina i colpevoli, trattandoli diversamente dagli altri cittadini fino a privarli della libertà.

Mi sono anche ricordato delle raccomandazioni che i professori facevano un tempo di studiare seriamente perché questo avrebbe fatto, poi, la differenza, consentendoci di essere promossi, diplomarci o laurearci per arrivare ad esercitare una professione o un altro lavoro dignitoso, senza inchinarci ai potenti di turno. A ben pensarci è discriminatorio: perché bocciare, perché dare voti bassi, molto meglio promuovere tutti e ancor più dare 100 e lode a tutti, ogni altra soluzione rischierebbe di risultare discriminatoria.

Perché poi si dovrebbe poter fare il medico solo dopo la laurea? E’ discriminatorio contro i numerosi esperti di salute, non esclusi ministri, parlamentari e personale spiccio, che pullulano da tempo. Per costruire una casa o un ponte a che serve l’ingegnere, basta mastu’Pepp’ e tutto va bene! Calce, mattoni e via. Inspiegabile è pure perché per andare e su e giù dall’Elba o da Capri serva la patente nautica! Ulisse, che la sapeva lunga, ha girato in lungo e in largo il Mediterraneo senza. E se si può andare in barca perché non in auto? . Non bisogna discriminare chi non ha la patente, sarebbe incostituzionale, secondo le nuove teorie salviniano-giorgettiane.

La batosta presa con la rielezione di Mattarella al Quirinale deve aver scomposto gli equilibri non solo politici del personale leghista, se questa è la “nuova linea” del futuribile partito “repubblicano” a cui gli altri convitati (Meloni e Berlusconi) hanno già declinato l’invito. Costoro non riescono neanche ad elaborare il più elementare concetto che è alla base di ogni ragionamento e di ogni società: distinguere è necessario ed è la ragione per cui esistono la logica e il diritto, la prima per ragionare, il secondo per trarre conseguenze concrete.

L’art.3 della nostra Costituzione è l’effettivo baluardo del principio di uguaglianza davanti alla legge e del divieto di irragionevole discriminazione. Ogni norma, di per sé, distingue tra chi gode o meno di un diritto, tra chi può esercitare o no una una certa attività, tra chi agisce secondo legge e chi contro. Ogni regola, per sua natura, distingue e differenzia. E’ discriminatoria solo quella che lo fa contro ragione, cioè senza che sussista una effettiva differenza nella situazione considerata o assumendo come criterio differenziatore un presupposto inaccettabile per la ragione umana. I nazisti discriminavano gli ebrei in quanto tali, contro l’umanità. L’apartheid discriminava i neri africani contro l’umanità. Le donne erano discriminate quando non godevano del diritto di voto o dalla possibilità di svolgere determinati lavori.

Chi, invece, alla versione di latino della licenza liceale, non sa tradurre neanche Cesare non merita la maturità classica, e la sua bocciatura non è discriminatoria, ma un atto di giustizia verso i compagni che hanno studiato e verso la società in cui non deve poter accadere che a costui venga consentito di iscriversi all’università infestandola e degradandola con la sua ignoranza. Solo chi ha la patente nautica deve poter condurre un natante, onde evitare che qualcuno ci rimetta la testa o gli arti, investito da qualche marinaio della domenica.

Tornando al punto di partenza: se il vaccino serve a proteggere fortemente dal contagio, rende remota l’ospedalizzazione e del tutto eccezionale il ricorso alla terapia intensiva, così come affermano stuoli di scienziati sulla scorta di una profluvie di dati scientifici ed epidemiologici, allora distinguere il trattamento tra vaccinati e non vaccinati non è affatto discriminatorio ma perfettamente ragionevole e intrinsecamente giusto.

Anzi, per concludere, voglio dare una notizia ai leghisti e a chi la pensi come loro: in presenza, come nel caso di specie, di un’evidente differenza della situazione tra vaccinati e non vaccinati, è proprio la surrettizia equiparazione che costituisce discriminazione, in quanto, irragionevolmente ed ingiustificatamente, vengono equiparate situazioni differenti. Il principio costituzionale, così come interpretato dalla Consulta, non solo contempla la distinzione tra situazioni diverse, vietando la discriminazione di situazioni uguali o irragionevolmente differenziate, ma contempla e dispone anche che situazioni fondamentalmente differenti non possano essere trattate allo stesso modo.

Chi discrimina, secondo la Costituzione, è la Lega che vorrebbe trattare egualmente situazioni differenti, esponendo i vaccinati a conseguenze identiche ai non vaccinati benchè questi abbiano rifiutato di assumere un comportamento di collaborazione sociale e doveroso predicato anche dal Presidente della Repubblica recentemente rieletto anche coi voti della Lega. Dispiace che a pagare le conseguenze della stoltezza dei genitori siano gli innocenti minori, ma questo è un altro motivo per sostenere, come nel mio piccolo faccio da tempo, l’obbligo vaccinale non per equiparare situazioni obiettivamente differenti.

Uno studente vaccinato ha conseguito, in conclusione, una specie di patente. Fosse anche per “merito” dei genitori, l’ha ottenuta. Gli altri, forse anche per le strizzatine d’occhio della Lega e di Fratelli d’Italia ai genitori “no vax”, no. Si accontentino di subirne le conseguenze o di adeguarsi.

Questo è quanto".