Candelora in tono minore a Montevergine, il covid ferma paranze e femminielli. La provinciale, che conduce sul Santuario di Mamma Schiavona, è stata chiusa al traffico auto, e la scalata è stata consentita solo con bus autorizzati e funicolare. Non sono mancate le proteste di fedeli e pellegrini, molti dei quali arrivati dal napoletano. Ma non è la presenza attesissima di Vladimir Luxuria, madrina d’eccezione di quello che negli anni è stato ribattezzato Femminiello Pride. “Anche quest’anno abbiamo vissuto una Candelora più intima, raccolta, maggiormente intimistica – spiega Luxuria -. Con gli occhi rivolti a Mamma Schiavona ho condiviso, con i fedeli arrivati, un momento speciale e unico di fede e devozione. E' mancato il caro Marcello Colasurdo, che per problemi di salute, non è potuto venire a Montevergine per la Candelora. Ho rivolto una preghiera a Mamma Schiavona per lui, perché torni presto a intonate il suo canto per la Madonna di tutti, dal volto nero". Colasurdo e Luxuria da cinque anni sono stati anche nominati cittadini onorari di Ospedaletto d’Alpinolo, per il loro impegno e amore per la candelora di Montevergine.
Nelle parole di Vladimir Luxuria anche un messaggio di pace e un no alla violenza. “Presto smetteremo di nascondere i nostri sorrisi dietro queste mascherine – ha detto Luxuria che ha seguito la messa, raccogliendosi in preghiera anche nella Cappella della Madonna dal Volto Nero -. La Candelora il prossimo anno tornerà in tutto il suo splendore. Torneranno a suonare le tammorre e ad esibirsi sfrenate le paranze tra danze, canti e suoni. Purtroppo la pandemia anche quest’anno impone rigore e rispetto delle regole”. Ma non solo. Nel messaggio di Luxuria un passaggio su Papa Francesco.
“Aspettiamo l’arrivo del Papa a Montevergine – spiega Luxuria -. Sarà un momento speciale, sarà un ponte tra omosessuali, lesbiche e trans e una chiesa sempre più aperta. C’è un legame indissolubile tra la comunità Lgbtq e Montevergine”. Da tempo si parla di una visita del Papa nel santuario benedettino, amatissimo da milioni di fedeli.
Ma intanto quest’anno i grandi assenti sono stati proprio i femminielli.
“Purtroppo le regole anti assembramento hanno reso maggiormente difficili le scalate al Santuario Mariano – spiega Luxuria -. Ci auguriamo che il prossimo anno sia tutto diverso”. Proteste di molti fedeli e protagonisti delle paranze per i blocchi e varchi delle forze dell’ordine che hanno fermato la salita in auto di molti pellegrini.
“Ci hanno anche vietato di suonare le tammorre – spiega Stefania -. Non capiamo il perché di questi divieti. Vogliamo onorare Mamma Schiavona senza creare rischi”. Meno suoni, poche danze. Ma non è mancata la risalita della scala sacra di accesso al Santuario dei protagonisti delle paranze, in pochi quest’anno, arrivati a Montevergine. Si è innalzato struggente e commovente il canto in onore di Mamma Schiavona. Ma la porta è rimasta chiusa per motivi di ordine.
“Siamo addolorati – spiegano i musicisti -. La porta non è mai stata chiusa”.
Proteste anche di alcuni fedeli fermati mentre salivano a piedi il monte sacro. “Ci hanno fermato, negandoci il diritto a salire a piedi – spiegano -. Ci hanno obbligato a tornare indietro per prendere la funicolare. Nessuna legge impedisce alle persone di camminare a piedi in alta quota”.