Avellino

Nel corso di 0825, in onda ieri sera su 696 TV, è intervenuto in diretta l'agente FIFA Federico Andrenacci: “Che idea mi sono fatto sul mancato rinnovo di Sonny D’Angelo? Quando ci si avvicina alla scadenza si tende sempre ad avere dei problemi, soprattutto quando il calciatore ha mercato. Specialmente in Lega Pro, i calciatori non guadagnano come i colleghi in Serie A e quando si trovano dinanzi alla possibilità di ricavare nettamente di più, rispetto a quello che percepiscono in quel momento, non possono che prenderla in considerazione. Se la società non riconosce il valore del calciatore o non si muove in anticipo si fa dura. Questo è il gioco del mercato”.

Come noto, Andrenacci cura, tra gli altri, gli interessi dell'ex centrocampista dei lupi, Alessandro Di Paloantonio: “Di Paolantonio? È felicissimo di essere a Foggia. Mister Zeman l’ha voluto fortemente e lo ritiene importante per il suo modulo di gioco, e questo, per Alessandro, è un onore. La trattativa è nata in due giorni, il direttore Pavone lo voleva già dall’estate. La società del Foggia ha ambizioni importanti, si sta rinforzando per puntare al salto di categoria nella prossima stagione. Si stanno gettando le basi cercando di inserire elementi determinanti”.

“L'addio all'Avellino? Ci sono cose che non si possono spiegare anche perché sono difficili da far capire ai tifosi. Qualcuno può pensare che Alessandro non sia voluto rimanere ad Avellino o che noi abbiamo fatto storie per un discorso economico, ma non è così. Abbiamo sposato il progetto Avellino quando era in Serie D, lui è sceso di categoria perché ci credeva fortemente nel dimostrare che ne lui ne la piazza di Avellino erano da D. Voleva contribuire al ritorno in Serie B e sognava questa categoria con la maglia dei lupi. È diventato il capitano ed ha trascinato la squadra per circa 7 mesi con 9 gol e 8 assist. Poi è subentrata la nuova proprietà ed è come se si fosse azzerato quanto fatto dal calciatore in due anni. Questa cosa è dispiaciuta a me personalmente perché sono stato io a spingerlo ad accettare la proposta dell’Avellino. Lui si è subito affezionato, è rimasto affascinato dai sostenitori e dalla piazza, ma, improvvisamente, ci hanno fatto sentire come gli ultimi arrivati”.

“Questo discorso non lo attribuisco, però, alla società: loro sono persone d’oro e spero che i tifosi capiscano che se la devono tenere stretta questa proprietà .Purtroppo, ci sono state altre situazioni che ci hanno fatto cadere le braccia per terra, e non parlo di aspetti economici. Ovviamente noi ci siam dovuti guardare intorno e abbiamo dovuto fare scelte differenti. Nell’estate, prima di essere contattati, sono stati chiamati altri 20 playmaker. Conoscendo il mercato le cose si vengono a sapere. Non ha fatto piacere né a me né al calciatore”.

Poi, una riflessione sul calcio ai tempi del Covid, dal punto di vista di un addetto ai lavori: “Per quanto riguarda il lavoro di noi procuratori al giorno d’oggi, il discorso è semplice ed evidente, anche se molti fanno finta di non vedere o non capire. La Lega Pro, come il calcio in generale, ha bisogno di una riforma. Il sistema non si regge più in piedi né sotto il punto di vista economico, né per le regole, che risultano essere alquanto penalizzanti per i giovani. Da lì, poi, si innesca un meccanismo che blocca il mercato. Sono anni che si parla di questo, ma, alla fine, non si conclude nulla. Ci sono tanti calciatori forti che potrebbero avere grandi opportunità, ma per una serie di regole che non si reggono in piedi non si riesce a far nulla. Tra l’altro con le società che cambiano continuamente allenatori, direttori sportivi e proprietà è difficile lavorare e programmare qualcosa”.

Chiusura sulla Serie D: “La Cavese? Mister Troise sta dando una grande svolta alla squadra. Ormai è evidente che si sia corazzata e che rientra tra le due, tre squadre che si giocheranno la promozione in Serie C. Banegas può dare un grosso contributo. L’ha fatto anche con il Potenza, che purtroppo è attualmente in gravissima difficoltà. È un realizzatore, un leader, l’anno scorso ha chiuso il girone F da capocannoniere con 18 reti. Si può dire che sia un grosso innesto”.