Avellino

Ci ha pensato Piero Braglia, nel corso di una conferenza stampa concitata per gli strascichi polemici lasciati in eredità dagli ultimi giorni di calciomercato, a fare chiarezza in merito all'evoluzione tecnico-tattica dell'Avellino in seguito all'acquisto di Jacopo Murano: “Completa bene il reparto avanzato, può giocare con chiunque. Murano ha potenza, qualità, corsa. Confermo che giocherà in coppia con Maniero diverse partite perché si completano bene. Di certo non lo utilizzerò come esterno a a destra o sottopunta nel 4-2-3-1 o lateralmente in un tridente. Murano è un attaccante e giocherà da attaccante”.

Spazio, dunque, al tandem con Maniero in attacco e bivio tattico che dovrebbe essere risolto imboccando la strada di un pressoché inedito 4-4-2 (alla stregua di un 4-2-4 per l'attitdune a offendere degli uomini impiegati sulle fasce) con il 3-4-1-2 a fungere da alternativa (Scognamilio in difesa con Silvestri e Dossena; Ciancio e Tito sugli esterni del settore nevraglico e Kanoute sulla trequarti). Una scelta dettata anche da una discontinuità di rendimento e all'accendersi solo a sprazzi di Di Gaudio, che si è accentuata in seguito alle vacanze natalizie per effetto dei postumi di un colpo a un ginocchio subito dal calciatore palermitano, e da una parallela crescita in termini di incisività nella manovra offensiva di Micovschi, che il tecnico di Grosseto ha lasciato intendere di ritenere potenzialmente determinante anche giocando non a piede invertito, dunque sulla corsia mancina, per offrire supporto e cross alle due punte.

Presto fatta la probabile formazione contro il Potenza: Forte tra i pali; Ciancio, Dossena, Silvestri e Tito in difesa; Kanoute, Aloi, Carriero e Micovschi a centrocampo; Murano e Maniero in attacco.