Avellino

Il clima, in casa Avellino, non è sereno. Il mercato chiude il prossimo 31 gennaio e c'è ancora tempo per potenziare l'organico, anche se sarebbe stato auspicabile non ridursi all'ultimo istante possibile dopo aver già affrontato la ripresa del campionato senza alcun rinforzo a disposizione. Gli ultimi giorni, scanditi da polemiche e cessioni, hanno lasciato il segno nell'umore collettivo della piazza biancoverde e all'interno di proprietà e staff tecnico come emerso nel corso della conferenza stampa di Piero Braglia all'antivigilia della gara in trasferta contro il fanalino di coda Potenza.

Particolarmente caldo, ovviamente, il tema relativo agli ultime operazioni in uscita partendo, ovviamente, dalla cessione di D'Angelo: “Nessuno si aspettava di perdere D'Angelo. Con Sonny ho avuto sempre un bellissimo rapporto, credo che lui ve lo possa anche confermare. Mi ha regalato tante soddisfazioni così come ne ha regalate tante all’Avellino. Non ha più senso rimuginare su ciò che ormai è già accaduto. La scelta di Sonny è stata dettata da un’opportunità di mercato, economica, oltre al fatto che voleva cambiare aria e fare una nuova esperienza di vita diversa. Si vedeva. Non c'è da meravigliarsi. Siamo in un calcio che non ha più bandiere. Pensate a Vlahovic alla Juventus per fare un esempio recente. Non è più il calcio in cui giocavamo io o Di Somma. Probabilmente, l'unica colpa che possiamo avere tutti, è che, forse, dovevamo affrontare prima il discorso del rinnovo".

Pazienza al limite sul tema moduli mercato: “Questa squadra aveva bisogno di un attaccante per affiancare Maniero, ora abbiamo Murano e Plescia, che dovrebbe rimanere. Ora vediamo di aggiungere qualità, da qui a lunedì. Il ruolo? La società sa quello che deve fare. I moduli? Sono cose mie, non deve interessare alla stampa. Se faccio bene alleno, altrimenti mi mandano a casa. Di che parliamo? Abbiamo due moduli di riferimento, che sappiamo noi. Io metto i giocatori a loro agio. Adatto delle situazioni a quello che è il mio pensiero. Non vi dirò mai come si gioca, poi potete dire ha sbagliato, ha fatto quello, ha fatto questo. Dite quello che vi pare".

"Il modulo è relativo. Io non vedo la necessità di capire sempre sto c...o di modulo. Scusate il termine. Ripeto. Se faccio bene, ok, se ho sbagliato me ne vado via. Questo voler sapere, all'Avellino, non gli fa mica bene. Degli avversari, noi non conosciamo mai nulla. C'è sempre qualcosa che non va bene, capisco l'esigenza della piazza, la voglia di tornare in alto. Ma qui è un processo ogni settimana. Non è il tempo dei processi, i numeri, tra la scorsa stagione e quella in corso, sono dalla nostra parte”.

Murano: “Per quanto riguarda Murano, posso dire che completa bene il reparto avanzato, può giocare con chiunque. Murano ha potenza, qualità, corsa. Confermo che giocherà in coppia con Maniero diverse partite perché si completano bene. Di certo non lo utilizzerò come esterno a destra o sottopunta nel 4-2-3-1 o lateralmente in un tridente. Murano è un attaccante e giocherà da attaccante”.

Sbraga alla Turris: “Mi ha chiamato ieri. Non tutti lo fanno, ho apprezzato. Non ha trovato spazio perché reputo Dossena migliore in fase difensiva e non lo cambierei con nessun centrale in Serie C. Andrea a livello di piedi e di impostazione è migliore, ma Dossena è superiore”.

Aloi: "Sto apprezzando che da Campobasso sta tornando a giocare come sa. Salvatore è un ragazzo serio. Il rinnovo? Anche in questo caso sono cose che non mi competono. Il denaro è della famiglia D'Agostino, loro decidono cosa fare. Io posso dire, teniamoci questo, teniamoci quello. Ma se poi i giocatori vanno là e chiedono l'ira di Dio, non ci posso fare nulla. Il calcio è cambiato. Non temo, in ogni caso, di perderlo”.

Carriero: “A Catania ha giocato a due con Lodi a Biagianti facendo un campionato super. Si tratta di abitudini e di ritrovare la migliore condizione. Il secondo tempo è calato con il Monopoli, ma un po' tutta la squadra”.

Di Gaudio: “Non si è allenato molto bene nella sosta perché aveva un ginocchio gonfio dopo Campobasso. Non è al massimo, ma Di Gaudio non lo scopro io e per noi è fondamentale. Poi nel caso abbiamo Micovschi, che può giocare pure largo a sinistra”.

Il post polemico di Silvestri: “A volte lui parla con affetto. Ha parlato già di playoff e ha sbagliato. Il campionato è ancora aperto, più aperto di quello che dice la classifica. Gigi si deve limitare a fare il giocatore perché lo sa fare bene e non pensare a scrivere”.

Gli obiettivi: “Io sono stato chiaro da sempre, così come il presidente. Io penso che nel calcio meno si parla e meglio è. Se ogni tanto si riconoscesse ai ragazzi delle cose, visto che stanno facendo davvero molto bene, non sarebbe sbagliato”.