Salerno

Il Covid ha condizionato ogni aspetto della nostra vita, non risparmiando ovviamente anche l'amministrazione della giustizia. Che ne ha risentito, così come tutti gli altri ambiti: questo il messaggio con cui la presidente della Corte d'Appello di Salerno, Iside Russo, ha inaugurato l'anno giudiziario a Salerno.

Cerimonia a porte chiuse nella cittadella, aperta solo alle rappresentanze istituzionali, militari e delle professioni legali. Tanti i temi affrontati da Russo nell'ampia relazione introduttiva: inevitabile il riferimento alle carenze del personale, soprattutto nel distretto di Vallo della Lucania. Di qui un sos indirizzato al Ministero e al Csm affinché intervengano.

Sul fronte della criminalità, a Salerno come altrove i clan hanno spostato le proprie attenzioni alla crisi covid che ha travolto le aziende in cerca di liquidità. Un ambito che va particolarmente attenzione, per evitare l'inquinamento dell'economia sana del territorio.

Altro tema delicato, le baby gang: le violenze tra i giovanissimi sono un fenomeno sempre più diffuso a Salerno come nel resto della provincia. 

"Il dato inquietante che emerge dalle indagini e dai processi è l'uso gratuito della violenza e della sopraffazione, quasi si trattasse, per i minori, di uno dei possibili e accettabili metodi di relazione sociale. Diffusi e gravi anche i fenomeni di violenza giovanile che hanno trovato espressione nella costituzione di vere e proprie baby-gang che si fronteggiano, talora, anche con uso di armi con conseguenze rilevanti sul piano sociale e della sicurezza pubblica", le parole della presidente della Corte d'Appello di Salerno.