Montella

Riceviamo e pubblichiamo un documento del gruppo consiliare "Montella in Azione" che interviene in seguito alla decisione dell'Asl di Avellino di adibire il Convento di San Francesco a Folloni a Covid residence, trasferendo i frati in altre sedi.  

«Quanto accaduto alla famiglia dei Frati di San Francesco a Folloni è uno schiaffo all’intera comunità montellese ed uno sgarbo istituzionale senza pari compiuto dal sindaco Rizieri Buonopane nei confronti di un ente che da decenni assicura un servizio di assistenza ed accoglienza materiale e spirituale a tantissimi cittadini. A noi non interessa il dato giuridico della vicenda, che troverà soluzione nelle competenti sedi, ma quello sociale e politico. Amministrare significa servire una comunità e non servirsi di essa; significa compiere atti che si fondino sul rispetto dell’altro e non solo sulla forza del diritto, usato come clava a seconda delle convenienze e delle comodità del momento. Da Buonopane ci saremmo aspettati un’attività amministrativa preoccupata di risolvere i problemi, avendo a cuore soprattutto le conseguenze delle proprie scelte ed assicurando soluzioni in grado di garantire tutti i soggetti coinvolti.

Di contro Montella, che da sempre ha nel suo dna l’essere una comunità fondata sul rispetto ed il dialogo, si trova costretta a dover affrontare una scelta amministrativa cervellotica, che lacera il paese. Ci saremmo aspettati che l’amministrazione comunale, prima di agire avesse ricordato che quello di essere uomini di pace e di riconciliazione è certo uno dei valori evangelici che San Francesco ha voluto trasmettere a tutti, anche con l’opera della famiglia conventuale di San Francesco a Folloni.

L’amministrazione comunale, invece, sembra ricordarsi di questo solo quando occorre rivolgersi ai frati per assicurare servizi di assistenza ed accoglienza che il pubblico non è in grado di assicurare ai più bisognosi. Eppure, anziché lasciarli all’addiaccio e costringere altre istituzioni caritatevoli a trovare una sistemazione alternativa, se Buonopane si fosse preoccupato di agire con le regole ordinarie del buon padre di famiglia, siamo certi che i frati si sarebbero resi disponibili ad ogni soluzione.

Cambiare le serrature in modo improvviso e nel pieno della stagione invernale è atto di una volgarità istituzionale senza precedenti, che qualifica solamente chi lo compie.  I cittadini di Montella hanno eletto un Sindaco, non un padre padrone che ha fatto ripiombare all’età della pietra la nobile storia amministrativa di questa terra.

Ci chiediamo, infatti e per mero esempio, se la vicenda avesse riguardato istituzioni di altre confessioni religiose, associazioni caritatevoli, cooperative, enti di servizio o sedi di partito, il sindaco avrebbe usato lo usato lo stesso metodo? Compito di un’amministrazione è quello di non mostrarsi forte con i deboli e debole con i forti, ma di improntare l’agire amministrativo ai criteri di opportunità e rispetto istituzionale. A chi agita i segni del potere come il vessillo di una nuova crociata a perdere, Montella in Azione opporrà sempre il potere dei segni di accoglienza e correttezza nell’agire amministrativo".