Avellino

Torna l'allarme smog ad Avellino e nel suo hinterland e gli ambientalisti sferzano le istituzioni, ancora troppo timide, secondo Legambiente, nell'affrontare la questione che invece richiede interventi urgenti e strutturali.

“L’aria di Avellino – dichiara il presidente Antonio Di Gisi - è stabilmente inquinata. Negli ultimi 12 anni per ben 10 volte abbiamo superato il tetto massimo degli sforamenti. Siamo in ritardo di anni. Non c'è più tempo da aspettare. Caldaie, mobilità alternativa, roghi: chiediamo una progettualità seria alle istituzioni”.

Già due gli sforamenti registrati dalle centraline dell'Arpac nei primi quindici giorni nel capoluogo e aria che è tornata di qualità scadente nella Valle del Sabato, complici anche le giornate quasi primaverili cui stiamo assistendo.

Dalla Prefettura fanno sapere che la situazione è costantemente monitorata e che settimana prossima dovrebbe essere convocato da Paola Spena un nuovo tavolo con tutti gli attori.

Gennaio doveva essere il mese della ripartenza della strategia coordinata dalla Prefettura ma per ora il Comune capoluogo, dopo la pausa natalizia, non ha riproposto lo stop alle vetture inquinanti e tarda ad arrivare l'alert meteorologico, il segnale di allarme che elaborerà l'osservatorio di Montevergine e che dovrebbe orientare le ordinanze dei sindaci da qui in avanti.