Salerno

Consiglieri ed associazioni in campo per provare a risolvere i problemi della sanità locale. Questa mattina, davanti alla sede dell'Asl di via Nizza a Salerno, si è tenuto un presidio a cui hanno aderito e partecipato i consiglieri comunali Elisabetta Barone, Catello Lambiase e Claudia Pecoraro, il Tribunale per i diritti del malato, CittadinanzAttiva, Semplice Salerno, Primavera Salernitana, Salerno in Comune, Deep, Salerno città aperta, Davvero Ecologia e Diritti, Waves, Scuole aperte Campania, Zainetti Gialli Salerno, Ass. Devayoga, Cub Sanità Salerno, e tanti cittadini comuni.

Attivare altre Usca in città, garantire tamponi a prezzi calmierati e assistenza domiciliare ai malati di Covid. Queste alcune delle richieste che sono state avanzate. Il Direttore sanitario Ferdinando Primiano insieme alla Dirigente Antonella Pacifico hanno accettato di incontrare una delegazione dei manifestanti e, a seguito dell'incontro, sono state accolte le seguenti richieste: il potenziameno delle USCA fino a tre unità attive su tutto il territorio comunale come previsto dalla normativa e sdoppiando l’unica realmente esistente in zona Capitolo San Matteo, la realizzazione di una quarta USCA dedicata alla popolazione scolastica e da subito la Consigliera comunale, già Dirigente scolastica, Elisabetta Barone ha offerto l’utilizzo della palestra della sua Scuola ipotizzando la stessa disponibilità in altre Scuole, che almeno una USCA sia allocata in una struttura facilmente raggiungibile accogliendo di verificare la fattibilità della caserma Angelucci nel quartiere Pastena con la collaborazione dell’Esercito. 

Inoltre, è stato chiesto di avviare da subito un programma di somministrazione a domicilio dei farmaci antivirali disponibili, un coordinamento tecnico tra ASL, AOU e Comune per individuare le criticità e proporre soluzioni immediate vista ancora l’assenza di una Consulta comunale della salute.  

Parallelamente tramite i consiglieri comunali sarà presentata istanza al Comune affinchè le farmacie comunali effettuino i tamponi gratuiti o ad un prezzo calmierato. Entro una settimana le parti si sono promesse di rincontrarsi per fare il punto della situazione e verificare la concretezza delle azioni immaginate.

"Doveva esserci un'usca per ogni 50mila abitanti, oggi Salerno ne ha solo una attiva che sembra abbia il doppio del personale, ma è comunque sottodimensionata e non riesce ad assolvere a tutti i suoi compiti, anche perché delocalizzata rispetto alla città", sottolinea il consigliere comunale del M5S Catello Lambiase. A fargli eco Margaret Cittadino: "Il nostro obiettivo è cercare di ridurre le possibilità di contagio permettendo alle persone sospette positive o con il Covid di poter effettuare i tamponi e di essere seguite a domicilio invece di recarsi davanti una farmacia o attendere per ora in fila all'unica Usca attiva".

"Non è possibile che dopo due anni di pandemia ci siano ancora cittadini che hanno difficoltà nel ricevere un'assistenza domiciliare e nel fare un tampone, a prezzo giusto. Non è possibile doversi sottoporre privatamente a un molecolare pagando fino a 70 euro. Bisogna attivare altri punti di prevenzione", dichiara Gianluca De Martino.