AGGIORNAMENTO ORE 15.54
Custodia cautelare in carcere. L'ha decisa il gip Loredana Camerlengo per Pellegrino Sellitto.
++++
Ha affermato di aver fatto fuoco per paura, per sottrarsi ad una (presunta ndr) aggressione con mazze e spranghe ai suoi danni e del figlio. Collegato a distanza con il gip Loredana Camerlengo ed il pm Francesco Sansobrino, si è difeso così, dal carcere del quale è ospite dalla notte tra il 13 ed il 14 gennaio, Pellegrino Sellitto, 55 anni, di Montesarchio, titolare di un supermercato e di un negozio di ortofrutta nella cittadina caudina, arrestato dai carabinieri per duplice tentato omicidio aggravato e porto illegale di arma comune da sparo.
Rispondendo alle domande, Sellitto, assistito dagli avvocati Angelo Leone e Stefanina Paolo, ha ripercorso l'episodio accaduto alla frazione Cirignano. Punto di partenza, l'aggressione della quale sarebbe rimasto vittima il figlio, a quanto pare per contrasti con una ditta concorrente su chi dovesse caricare per prima le mele. A distanza di una decina di minuti, e dopo aver visto arrivare più persone munite di mazze e spranghe, lui – questa la sua versione- avrebbe prelevato dall'abitazione la pistola 9x21 che deteneva legalmente e l'avrebbe portata all'esterno, nel piazzale del deposito.
Qui, avrebbe dapprima sparato in aria, poi - ha aggiunto-, cadendo all'indietro mentre lo riempivano di botte, avrebbe esploso dei colpi, senza rendersi conto che avessero causato due feriti: C.L., 46 anni – di Montesarchio- e un suo dipendente, S.B., 56 anni, di Somma Vesuviana, autista della ditta di cui è proprietario. Il primo, centrato alle gambe, era stato giudicabile guaribile in 10 giorni, mentre per l'altro, raggiunto all'altezza di una scapola, i medici dell'ospedale San Pio si erano riservati la prognosi.
Un quadro, quello descritto dall'indagato, al quale, nel computo delle parti offese – sono rappresentate dagli avvocati Vittorio Fucci e Massimiliano Cornacchione – va aggiunto anche A.L, fratello di C.L., coinvolto nello 'scontro iniziale, che sarebbe riuscito a fuggire e ad evitare i colpi che sarebbero stati sparati al suo indirizzo.
L'attesa è ora per le decisioni del Gip sulla convalida dell'arresto e l'adozione di una misura cautelare a carico del 55enne, che i militari della Compagnia di Montesarchio avevano immediatamente bloccato e condotto in caserma, dove era rimasto fino a quando, dichiarato in arresto, era stato trasferito presso la casa circondariale di contrada Capodimonte.