Avellino

Piano di zona A04, il Comune di Avellino si aggiudica un altro round davanti ai giudici amministrativi del Tar Campania contro la Regione che aveva commissariato l'azienda consortile. Il Tar , sezione staccata di Salerno ha emesso in giornata l’ordinanza contro la Regione Campania, «in persona del Presidente in carica», rappresentato e difeso dagli avvocati Beatrice Dell’Isola e Tiziana Monti, esprimendosi sul ricorso 1896 proposto dall’Azienda Speciale Consortile Ambito A04, rappresentata e difesa dall’avvocato Marcello Fortunato, e decretando l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto di commissariamento per l’ambito di Avellino. Secondo quanto deciso dai magistrati Leonardo Pasanisi, Pierangelo Sorrentino, e Fabio Di Lorenzo, si «accoglie l’istanza cautelare e per l’effetto sospende il provvedimento impugnato, compensa le spese, e fissa per la discussione del ricorso l’udienza pubblica del 12 ottobre 2022».

Esulta il sindaco Gianluca Festa, che ha sempre parlato di una «ritorsione politica» da parte del Governatore De Luca contro di lui, commentando la notizia con un videomessaggio su Facebook: «È una bellissima notizia, abbiamo sempre sostenuto che non ci fossero i motivi per commissariare l’Azienda, e che ci siamo trovati nei mesi scorsi di fronte a un attacco politico. L’azienda è viva e funzionante, per questo chiediamo con forza alla Regione di erogare i fondi aggiuntivi per chi ne ha più bisogno. È una bella risposta - rincara - al presidente De Luca e all’assessore Fortini, con cui non ho parlato fino ad oggi perché ho atteso che la verità venisse a galla. Continuiamo con grande forza il lavoro che stiamo facendo».

In sostanza i tre commissari Carmine De Blasio, Giuseppe Calabrese e Marina Rinaldi, chiamati dall'assessore regionale al welfare Lucia Fortini a mettere ordine negli atti dell'azienda consortile che ancora non ha ufficialmente costituito il Consiglio di Amministrazione, non potranno insediarsi. Si attende per il 22 gennaio la sentenza di merito.

Il consigliere diopposizione, Dino Preziosi, che aveva portato anche il caso in Procura, commenta: "E' una decisione piuttosto singolare, il mandato doveva essere firmato dal presidente dell'azienda consortile, non dal sindaco. E adesso si va avanti senza avere un cda legittimo, usando ancora una volta l'escamotage del piano di zona e continuando a gestire i servizi sociali come terreno di lottizzazione del potere"