Avellino

Su disposizione della Procura di Avellino sono indagate 22 persone in seguito agli scontri verificatisi lo scorso 24 ottobre sul raccordo autostradale Avellino – Salerno (vedi video in apertura) al termine della gara del campionato di Serie C tra Avellino e Paganese.

Nel dettaglio, 16 soggetti sono di Pagani e 6 di Avellino.

È questo un primo risultato del lavoro, senza sosta, svolto della Digos della Questura di Avellino per individuare e punire i responsabili delle scene di guerriglia a cui assisterono, impotenti e in preda al panico, a bordo delle proprie auto, anche famiglie con bambini. Dopo aver bloccato i primi presunti responsabili sul posto e raccolto le testimonianze dei presenti, l'attività investigativa si è sviluppata attraverso l'analisi di tutti gli elementi utili a individuare i responsabili: dai numeri di targa passando per i commenti e i video girati e diffusi sui social, pressoché in tempo reale, fino ad arrivare alle catene di messaggi circolati su whatsapp.

Nulla è stato lasciato al caso, nonostante le operazioni siano state rese complesse dai volti celati, non per caso, da cappucci. I procedimenti amministrativi e penali seguiranno un corso parallelo e, per quanto riguarda quest'ultimo filone di giustizia, si valuta anche se ci siano gli estremi per procedere all'accusa di blocco stradale. Capillare è stato, poi, l'impegno per ricostruire in maniera dettagliata come gli scontri abbiano avuto origine e si sia sviluppato l'assalto alle auto dei tifosi dell'Avellino, danneggiate a colpi di spranghe e bastoni, causando al ferimento di una persona. Nessuna distinzione, dunque, di colori e tolleranza per eventuali reazioni a provocazioni.