Benevento

Due storie di presunto stalking (e non solo), al centro di altrettante indagini sfociate nell'applicazione a carico di due persone, entrambe di Benevento, del divieto di avvicinamento alle parti offese. La prima misura, adottata dal gip Gelsomina Palmieri, riguarda un 35enne al quale sono state contestate anche le ipotesi di reato di lesioni, minaccia e violenza sessuale.

Ad innescare l'attività investigativa dei carabinieri, un intervento compiuto nello scorso novembre dai militari, ai quali una donna, assistita dall'avvocato Antonio Leone, aveva denunciato di subire dal 2019 le condotte del marito, con il quale era convolata a nozze in quell'anno. Una relazione scandita da continui litigi: oltre ad offenderla, lui, difeso dall'avvocato Vincenzo Sguera, l'avrebbe controllata in modo ossessivo, verificando anche i chilometri percorsi con l'auto.

Inoltre, l'avrebbe percossa più volte e, dopo averla trascinata in camera da letto, costretta subire rapporti sessuali nel corso dei quali il marito le avrebbe stretto le mani al collo per fiaccarne ogni forma di resistenza. Infine, l'avrebbe minacciata di morte se lei avesse riferito a qualcuno ciò che era accaduto. Episodi gravi, nonostante i quali lei, nella speranza che la situazione cambiasse, aveva continuato a condividere il letto matrimoniale. Dichiarazioni, quelle rese dalla malcapitata, ritenute attendibili, da qui la richiesta del sostituto procuratore Giulio Barbato, accolta, di un provvedimento a carico dell'uomo.

L'altro divieto, sempre firmato dalla dottoressa Palmieri, ha invece colpito un 21enne, finito nel mirino della seconda sezione della Squadra mobile perchè avrebbe perseguitato l'ex fidanzata. Lei era minore quando nel 2018 era iniziato il rapporto, poi interrotto. Assistito dall'avvocato Antonio Leone, il giovane è ritenuto responsabile di una serie di comportamenti: in preda alla gelosia, avrebbe pesantemente offeso la ragazza, controllandone gli spostamenti, aggredendola e ferendola. Come se non bastasse, di fronte al suo rifiuto di proseguire la loro relazione, l'avrebbe minacciata di morte, precipitandola, sostengono gli inquirenti, in uno stato di ansia e di paura per la propria incolumità per il quale aveva mutato le sue abitudini di vita.