Benevento

E' la tragedia che aveva funestato l'inizio del 2019. Era il 2 gennaio, il giorno in cui aveva perso la vita, vittima di un incredibile incidente, Carminuccio Tuccino Polvere, 57 anni ancora da compiere, di Pesco Sannita. Un dramma al centro di una inchiesta approdata questa mattina dinanzi al gup Loredana Camerlengo, che ha rinviato a giudizio, come chiesto dal pm Francesco Sansobrino, due persone. Si tratta di Lorenzo Magliocca (avvocati Luigi Greco e Nunzio Gagliotti), 59 anni, di Maddaloni, e Maria Rosaria Di Cosmo (avvocati Camillo Cancelllario e Giulio Penna), 61 anni, di Castelvenere, che il prossimo 19 settembre compariranno dinanzi al giudice Simonetta Rotili.

L'incubo si era materializzato lungo la statale 372, che Polvere stava percorrendo al volante di un Fiat Doblò – al suo fianco la mamma -, in direzione del raccordo, per raggiungere il mercato ortofrutticolo di Benevento e vendere i prodotti coltivati nell'azienda di famiglia. Un viaggio interrotto dal tamponamento di una Punto, ecco perchè, al pari della familiare, era sceso per scambiare i propri dati con quelli dell'altro automobilista.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, mentre erano sul lato destro della carreggiata, all'altezza dei canali di scolo, la Terios guidata da Di Cosmo aveva urtato il Doblò nella parte posteriore sinistra. In seguito all'impatto, la Terios si era ribaltata, mentre Polvere e la madre, rimasta gravamente ferita, erano stati sbalzati nel canale di scolo.

Una carambola pazzesca, sfociata in un epilogo terribile quando il 59enne, che a carponi stava risalendola cunetta per tornare sulla banchina, era stato centrato alla testa da un autoarticolato Iveco, condotto da Magliocca, che nel frattempo era sopraggiunto. Niente da fare per il 59enne, inutile ogni soccorso per Carminuccio Tuccino, che il sindaco Antonio Michele aveva definito “una persona mite, educata, un grande lavoratore”.