Avellino

Il 2021 della campane in Serie C inizia con un doppio impegno che chiude il girone di andata. L’Avellino, dopo la débâcle a Bari e il successo sulla Vibonese, dà inizio a una strepitosa striscia di risultati utili consecutivi andando a pareggiare a Teramo: Bombagi porta avanti gli abruzzesi, D’Angelo li riagguanta sul calcio di rigore. Spicca anche il 3-2 della Casertana sul Bari. La Turris fa paura al Bari, che suda le proverbiali sette camicie per pattare i conti al “San Nicola”.

Nell’ultima giornata del girone di andata non è bello ma concreto l’undici di Braglia, che fa suo il derby con la Cavese con una rete di Adamo. Forte è provvidenziale per blindare il risultato salvando col tacco su De Paoli. Vola la Casertana, che va a vincere 3-1 al “Torre” contro la Paganese. Si riparte, dal mercato arrivano Illanes, Carriero e Baraye, ed è subito derby tra Turris e Avellino. I biancoverdi passano al “Liguori” con il finale di 2-0. Un gol per tempo: Silvestri rompe l'equilibrio, Maniero, su calcio di rigore, blinda i 3 punti.

Cade, invece, la Juve Stabia sotto i colpi del Monopoli dell'ex Casertana, Ernesto Starita: al “Veneziani” finisce 4-2. Pareggia, invece, la Cavese: 1-1 a Vibo Valentia. Quattro giorni più tardi, il 27 gennaio, si recupera il derby tra Juve Stabia e Casertana, rinviato per Covid: colpaccio dei falchetti al “Menti” con le firme di Turchetta e Castaldo.

Il 7 febbraio, sotto il diluvio, sfida tra nobili decadute al Partenio tra Avellino e Palermo: gara decisa da un rinvio da distanza siderale del palermitano Silvestri, che sorprende Pelagotti, facendo il giro d'Italia. La Cavese fa suo il derby con la Paganese con un gol di Gerardi, ma sarà un fuoco di paglia.

Il 13 febbraio l'Avellino vince un altro derby in trasferta: Maniero firma un successo storico al “Menti” contro la Juve Stabia. Sugli scudi anche il portiere Forte, con un paio di grandi interventi. Le vespe si riscattano nel turno successivo, il 16 febbraio, espugnando il “Simonetta Lamberti” con il finale di 2-1. Intanto, i tifosi dell'Avellino iniziano a sognare una clamorosa rimonta sulla capolista Ternana e, impossibilitati a seguire la squadra dagli spalti, la attendono in strada prima del match con il Foggia, travolto con un poker che fa spiccare definitivamente il volo agli uomini di Braglia. Nello stesso turno impresa della Casertana a Catanzaro: 3-0 e ambizioni playoff sempre più concrete. E la settimana dopo si affrontano proprio falchetti e lupi, le squadre più in forma del momento.

La spuntano gli irpini con una prova di forza certificata dalle reti di Silvestri e Bernardotto. La Turris inizia a perdere colpi, ne approfitta, in un altro derby, la Paganese che con un 2-0 all'inglese fa festa al “Torre” e mette fieno in cascina per il raggiungimento della salvezza. A marzo il gol di Bernardotto al “Ceravolo” sembra un'ipoteca sul secondo posto in classifica, fondamentale in ottica spareggi promozione, ma il Bari risponde andando a vincere a Castellammare di Stabia: secco 2-0.

L'Avellino si conferma una macchina da derby superando pure la Paganese: 2-0 al Partenio-Lombardi con le emozioni condensate nel finale quando Maniero apre le danze su rigore e Aloi le chiude con una staffilata su cui Baiocco non è particolarmente reattivo. Sembra tutto in discesa per Miceli e compagni, che fino a pochi minuti dalla fine della trentesima giornata sono addirittura a 4 punti dal primo posto, ma in un amen cambia tutto: Zambataro gela l'Avellino oltre il novantesimo, vanificando il vantaggio firmato da D'Angelo su calcio di rigore mentre la Ternana piazza la zampata risolutiva per la promozione diretta ribaltando in un finale palpitante, al “Liberati”, il Bari: 2-1.

Il riscatto biancoverde è immediato: 3-1 al Potenza. Tito rompe l’equilibrio, Maniero e D’Angelo, dagli undici metri, calano il tris. Nel finale arriva il sigillo di Volpe. La Casertana stoppa il Bari al “San Nicola” e l’Avellino mette una mezza ipoteca sul secondo posto in classifica. Quattro giorni più tardi, però, il Catania stende i lupi. Russotto firma un uno-due micidiale, D’Angelo accorcia dal dischetto, ma dagli undici metri è di Serao il colpo del k.o. L’antagonista per il secondo posto diventa il Catanzaro, vittorioso per 2-0 sul Bari mentre la Casertana batte 2-1 e affonda definitivamente la Cavese, alla prima partita dopo il tremendo lutto della scomparsa per Covid del vice allenatore Antonio Vanacore.

Nei bassifondi della classifica pure la Paganese, superata con finale di 3-1 al “Torre” con la Juve Stabia. Vespe e falchetti volano verso i playoff, azzurrostellati e blufoncé sprofondano verso playout e retrocessione diretta. Gli aquilotti cadono pure nel recupero al “Lamberti” con il Catanzaro, sempre più vicino all’Avellino, che dopo il successo di misura sulla Virtus Francavilla viene travolto a Terni: 4-1, fere promosse in Serie B e Catanzaro ormai in scia grazie all’1-0 sul Bisceglie.

La Turris è in caduta libera: 2-1 al Teramo, dilapidato un gran girone di andata e incubo playout. Il 10 aprile l’Avellino trova, però, il guizzo che sembra chiudere i giochi per il secondo posto e l’accesso diretto ai playoff nazionali: Fella manda al tappeto il Bari mentre il Catanzaro riposa. Ma l’Avellino si ferma sul più bello, va in gita a Vibo Valentia e paga dazio: Pugliese e Tumbarello regalano la salvezza ai calabresi riaprendo i giochi.

Nel turno successivo solo 0-0 con il Teramo, il Catanzaro vince 2-0 a Viterbo e opera l’aggancio in classifica con il vantaggio della miglior differenza reti negli scontri diretti. Intanto, dopo mille patemi d’animo, la Turris si salva asfaltando 3-0 il Bari. Per la seconda piazza si decide tutto all’ultima giornata. A sorpresa il Catanzaro non va oltre il 2-2 al “Ceravolo” contro il Monopoli senza più obiettivi, l’Avellino pareggia incredibilmente 1-1 al “Lamberti” contro la Cavese già retrocessa: Carriero illude i lupi, ripresi da Calderini con la complicità di Pane. Il Catanzaro chiude al secondo posto condannando i lupi a entrare in scena nei playoff con un turno di anticipo e senza il vantaggio del fattore campo negli eventuali quarti di finale. La Paganese va ai playout con il Bisceglie, ritorno al “Torre”. Si qualificano per gli spareggi promozione pure Juve Stabia e Casertana, avversarie nei trentaduesimi di finale.

Al “Menti” Castaldo illude gli ospiti, ripresi ed eliminati grazie a un contestatissimo rigore trasformato da Marotta. Nei sedicesimi gli uomini di Padalino vanno fuori a sorpresa contro il Palermo, che vince 2-0 e pesca l’Avellino agli ottavi di finale. Sfida dal grande fascino. Andata al “Barbera”, ritorno al “Partenio-Lombardi”. In Sicilia vincono i rosaneri grazie a un rigore conquistato da Broh, tra le proteste, e trasformato da Floriano. Sette giorni è bolgia biancoverde dentro e fuori dallo stadio. Lupi caricati a pallettoni prima del match in serale. Ci pensa il palermitano doc D’Angelo a far fuori il Palermo regalando ai lupi l’accesso ai quarti di finale. L’urna regala la doppia sfida con gli altoatesini del Sudtirol. Si inizia in Irpinia e l’Avellino ipoteca il passaggio del turno con una sassata di Tito e il raddoppio di Santaniello.

Il ritorno inizia male, con l’espulsione di Aloi, ma i pericoli corsi sono pochi e non fa male il centro su rigore all'ultimo secondo del recupero, firmato da Casiraghi: finisce 1-0, l’Avellino ribalta il fattore campo e c’è solo il Padova sulla strada per la finale. Andata all’Euganeo. L’ex Kresic sigla l’1-0 dei biancoscudati, Maniero fallisce un rigore ma ribadisce in rete per l’1-1 che mette in discesa i giochi in vista del ritorno. Lo stadio è per pochi, in tempi di Covid, ma all’esterno è un tripudio di colori biancoverdi con migliaia di persone ad attendere e caricare la squadra come era accaduto prima della partita con il Palermo. Sembra il preludio a una festa annunciata, ma Della Latta regala una doccia gelata che si traduce nelle lacrime a fine gara per una promozione accarezzata, che sfuma a un passo dalla finalissima con l’Alessandria, poi promossa in Serie B.

L’estate è amara per i calcio campano perché la Casertana sfora i tempi perentori per l’iscrizione in Serie C e viene estromessa, la Paganese deve, invece, attendere il via libera del Collegio di Garanzia del Coni per salvare di nuovo la categoria difesa coi denti contro il Bisceglie: k.o. 2-1 in Puglia, successo per 3-2 a Pagani con un gol all’ultimo secondo di recupero firmato da Diop.

L’Avellino riparte da Braglia e Di Somma, con l’obiettivo dichiarato della promozione diretta in Serie B. La Paganese conferma Di Napoli; la Juve Stabia saluta Padalino e Pavone e si affida a Novellino e Rubino; la Turris prosegue con Caneo, subentrato in corso d’opera a Fabiano. Il ritiro dei biancoverdi è a Roccaraso, il mercato, rispetto alle intenzioni di operare pochi colpi mirati, diventa una rivoluzione. Capitan Laezza saluta e va alla Reggiana, Santaniello passa alla Turris e Bernardotto al Teramo. Arrivano Sbraga, Bove, Scognamiglio, Mignanelli, Mastalli, Matera, Micovschi, Kanoute, Gagliano, Plescia e Messina. Il colpo da novanta è Di Gaudio, preso a poche ore dalla fine dalla chiusura del mercato estivo.

Il debutto è con una neo-promossa, il 29 agosto, al “Partenio-Lombardi”, arriva il Campobasso, che si porta avanti con Di Francesco e viene riacciuffato da D’Angelo su rigore. Sarà il primo di undici pareggi, nel girone di andata, che peseranno nella corsa al primo posto. Paganese – ACR Messina termina con un pirotecnico 4-4 con Castaldo subito protagonista in maglia azzurrostellata. Pareggiano anche la Juve Stabia ad Andria, 1-1 e la Turris a Taranto: 0-0. Alla seconda giornata è 0-0 tra Juve Stabia e Avellino.

L’Avellino riesce a smarcarsi dalla pareggite solo alla quinta giornata quando basta un gol di Carriero per rompere l’incantesimo battendo il Potenza. Il tutto mentre la Turris inizia a volare: poker a Vibo Valentia. Il trio Giannone, Santaniello, Leonetti regala gol e magie. Ma con il Catanzaro, per l’Avellino, è di nuovo pari e quando il 3 ottobre arriva la sconfitta a Viterbo, contro la matricola Monterosi, sulle ali dell’entusiasmo con le reti dell’ex Adamo e la rete di Costantino dopo il momentaneo pari di Gagliano e una partita giocata per più di un tempo in superiorità numerica, Braglia viene esonerato pubblicamente dal presidente D’Agostino che poi torna clamorosamente sui suoi passi in seguito al mancato accordo con Vivarini.

L’Avellino risponde sul campo stendendo la Virtus Francavilla con un rigore di Gagliano mentre il Bari dimostra che può essere l’anno buono vincendo a fatica su una grande Turris. Nel turno successivo i corallini spazzano via il Palermo: 3-0 con un eurogol di Pavone in rovesciata a chiudere i conti mentre scricchiola e salta la panchina di Novellino, battuto 3-2 in casa dal Picerno. L’interregno Imbimbo dura una giornata. Arriva Sottili. La Paganese, passata da Di Napoli a Grassadonia dopo la seconda giornata, accumula punti importanti per la salvezza superando 2-0 il Potenza. L’Avellino continua ad andare avanti acolpi di pareggi: 2-2 a Catania con le reti di Moro, Plescia, Claiton e Silvestri.

La marcia biancoverde cambia dal derby casalingo con la Paganese: 3-0 per effetto delle marcature, nella ripresa, di Di Gaudio, Tito e Gagliano. La Turris continua a veleggiare ni quartieri alti facendo suo il derby con la Juve Stabia: 3-1 con una super doppietta di Giannone e il gol di Eusepi. Intanto, l’Avellino pareggia a Palermo: gol di Lancini e pari di Tito su rigore. La svolta è servita. Al Partenio va al tappeto il Taranto con le reti di Sbraga e Maniero, a Messina, contro l’ex Capuano arriva la prima vittoria fuori casa grazie a una zampata di Kanoute, prima di un altro mezzo passo falso casalingo col Picerno, che precede la sfida, attesa e decisiva, a Torre del Greco.

L’Avellino la fa sua con un gol pazzesco di D’Angelo e un tocco sotto delizioso di Di Gaudio, che ribaltano il momentaneo 1-0 griffato Tascone. Il Bari supera, però, indenne l’esame Partenio: Mallamo simula, Antenucci trasforma dal dischetto, Kanoute tiene fa 1-1 in posizione di offside. A Vibo Valentia ci pensa Carriero prima del match in casa col Foggia di Zeman. Palermo e Bari fanno 0-0, ma l’Avellino, trascinato da una doppietta nella ripresa di Maniero, viene ripreso prima di Pasquale e poi, all’ultimo respiro da Ferrante. Il 2021 si chiude con il successo, netto, a Campobasso: Maniero, De Francesco e Micosvchi regalano il sorpasso ai danni della Turris, battuta 2-1 al “Liguori” dal Taranto. Solo 1-1 tra Juve Stabia e Fidelis Andria, con le vespe che salutano il 2021 all’undicesimo posto e ko per 2-1 della Paganese a Messina, per un mesto scivolone in zona playoff. Il Covid fa paura, rinviata la ripresa, si riparte il 16 gennaio per le ultime 18 partite, salvo playoff e playout, da vivere tutte d’un fiato.