Avellino

Il futuro di Sonny D'Angelo si deciderà a gennaio. Ieri, a Montefalcione, è andato in archivio un incontro cordiale ma interlocutorio tra l'Avellino e l'entourage del calciatore. Al tavolo della trattativa, per discutere del rinnovo del contratto in scadenza del centrocampista, c'erano il presidente Angelo Antonio D'Agostino, il direttore sportivo Salvatore Di Somma, l'amministratore unico della IDC Giovanni D'Agostino, l'agente di D'Angelo, Lara Palmegiani, e Giovanni Delle Vedove.

C'è l'intesa sulla durata del possibile accordo, ovvero sino al 2024: la stessa proposta ed accettata da chi ha già prolungato, ovvero Silvestri e Tito. Avanti, dunque, con la politica dei biennali adottata sin dal primo giorno dalla società biancoverde e sempre più diffusa, a livello gestionale, nel calcio contemporaneo.

C'è il desiderio di D'Angelo di continuare a vestire la maglia biancoverde, con cui è arrivato a un evidente punto di maturità e si è consacrato come una mezzala in grado di poter giocare in Serie B o, quantomeno, in un Serie C a vincere.

Manca l'accordo economico. Il temporeggiare del club e dell'area tecnica dell'Avellino, che si protrae dalla scorsa estate quando allo stesso calciatore, presente in prima persona in sede, fu chiesto rispettare il contratto in essere, è sfociato in un crescente, quanto prevedibile, numero di squadre alla finestra per provare ad assicurarselo a parametro zero. Un rischio che non sembra dietro l'angolo, ma che si poteva evitare ed andrà, adesso, inevitabilmente corso: da dopodomani, stando alle nuove NOIF, D'Angelo potrebbe depositare un pre-accordo in vista di giugno 2022 senza necessità di alcun passaggio con la proprietà irpina e di un placet da parte della stessa. Tradotto in termini di negoziati, a prescindere dalla libertà di azione, la situazione offre a D'Angelo una posizione di forza oggettiva perché bisogna, ora, quantomeno pareggiare le proposte di altre pretendenti, livellate verso l'alto anche grazie all'opportunità di non pagarne il cartellino.  A prescindere da questo aspetto, è legittima l'ambizione del classe '95 palermitano di monetizzare quanto di buono fatto finora e concentrarsi sui prossimi due anni e mezzo in biancoverde.

Un lasso di tempo in cui D'Angelo vuole vincere, e anche in questo caso le strade sembrano decisamente coincidere con quelle che la società vuole percorrere.

Ultimo, ma non ultimo, è il tema di una piena e necessaria condivisione del progetto tecnico-tattico che ha in mente l'Avellino. C'è da capire, vicendevolmente, stando ai relativi piani, se D'Angelo è quello di cui l'Avellino ha davvero bisogno nel futuro a breve e lungo termine e se D'Angelo si sentirebbe valorizzato e si valorizzerebbe appieno nel contesto che s'immagina di concretizzare.

Le parti si riaggiorneranno nei primi giorni di gennaio 2022, a margine di ore di riflessione, prima di arrivare al momento della verità. Quello in cui sarà il tempo di prendere atto se ci sono i margini per andare avanti insieme, solo qualora tutti gli interessi e le necessità collimino, o le strade dovranno separarsi.