Tanta partecipazione di pubblico all'apertura della mostra "Amalfi anni '50 e '60 - Alfonso Fusco, fotografo" all'Arsenale di Amalfi, visitabile fino al prossimo 28 febbraio 2022, avvenuta martedì 28 dicembre. Un progetto realizzato dall'Amministrazione Comunale di Amalfi - guidata dal sindaco Daniele Milano - con la collaborazione della famiglia Fusco. L'iniziativa è promossa dall'assessorato alla cultura - retto da Enza Cobalto - curata da "Puracultura" e patrocinata dal Centro di cultura e storia Amalfitana.
Il tavolo interattivo - realizzato a cura del Collettivo Digitale di Cesena - contenente 393 foto di ritratti realizzati da Alfonso Fusco, ha visto numerosissimi cittadini amalfitani partecipare al gioco interattivo "Li (ri)conosci?": il quaderno, dove sono stati di volta in volta scritti i nomi di quanti sono stati riconosciuti da amici e parenti, è già stato compilato al 30 per cento in una sola serata. Grande interesse da parte del pubblico anche per le 480 immagini scattate dal fotografo amalfitano, proiettate in loop sulla parete di fondo dell'Arsenale, con una musica swing anni '50 a fare da sottofondo. A breve si terranno invece la presentazione della mostra da parte del sindaco Daniele Milano, il talk dei relatori e la presentazione del volume "Amalfi anni '50 e '60 - Alfonso Fusco, fotografo", a cura della giornalista Claudia Bonasi, con l'introduzione dell'antropologo Vincenzo Esposito.
Alfonso Fusco, amalfitano, classe 1938 e scomparso da pochi anni, ha operato come fotografo a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60: nel suo archivio rinvenuto dalla famiglia emergono migliaia di negativi che testimoniano i cambiamenti in corso in quel preciso periodo che va dalla fine della seconda guerra mondiale all'inizio della "dolce vita" amalfitana. Fusco punta il suo obiettivo e cattura, in una sorta di neorealismo fotografico, tutto ciò che avviene ad Amalfi in quegli anni: scatti di vita quotidiana - matrimoni, manifestazioni pubbliche, campagne elettorali - ma anche eventi particolari, come le splendide feste con le ballerine dell'Africana o l'arrivo di Jacqueline Kennedy nella Divina.