Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocato Gino De Pietro
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"Il bollettino ufficiale della Regione Campania del 26 dicembre afferma che sono occupati in tutto 29 posti in terapia intensiva su 656 disponibili, pari al 4,42% e 493 posti in degenza ordinaria su 3160 disponibili, pari al 15,60%. Secondo i dati reali, non quelli frutto di personali suggestioni o manipolazioni, la Regione Campania è comodamente in zona bianca e non è affatto prossima a passare in zona gialla.
Le affermazioni del sindaco di Benevento, ancora una volta isolato dal resto del paese, sulla probabile chiusura delle scuole dopo le festività natalizie, suonano come una vera e propria minaccia di un danno ingiusto, essendo contra legem la chiusura generalizzata delle scuole nelle condizioni attuali e in quelle anche ragionevolmente potenziali.
Non risulta, invece, che lo stesso sindaco abbia chiuso o limitato attività al chiuso, feste, lazzi e frizzi, a differenza di altri, che adoperano la prudenza per salvaguardare la continuazione della vita sociale nelle sue manifestazioni essenziali – di cui è elemento essenziale la scuola.
Sarebbe interessante anche sapere quante contravvenzioni siano state elevate negli assembramenti degli scorsi giorni da polizia municipale, facente capo allo stesso sindaco, e dalle altre forze dell’ordine, in esecuzione delle direttive del Presidente del Consiglio e delle altre autorità nazionali.
A Benevento, a differenza che nel resto d’Italia, la prima attività che il sindaco pensa e minaccia ad ogni piè sospinto di chiudere è la scuola, laddove altrove è l’ultima; che ci sia un nesso tra quest’atteggiamento e la pessima collocazione della città nella statistica nazionale? È solo un dubbio, sono certo che le autorevoli figure che amministrano la città sapranno fugarlo immediatamente!
Poiché le propalazioni del sindaco, forse anche per il voto parlamentare utile all’elezione al Capo dello Stato che la moglie gli porta in dote, hanno avuto un’eco nazionale, sarà il caso che coloro che hanno a cuore la scuola, l’istruzione e il futuro dei ragazzi ( codacons, comitato genitori, forze politiche, comitati studenteschi…) assumano immediate iniziative per chiedere al Ministro dell’Istruzione, al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Interno e al Presidente della Repubblica di garantire anche agli studenti di Benevento il rispetto delle leggi vigenti impedendo al sindaco di prendere provvedimentu tanto eclatanti quanto nefasti violando il diritto allo studio di un’intera comunità.
Non si può pretendere che i cittadini di Benevento, per mandare i figli a scuola come accade agli altri milioni di italiani, debbano ricorrere al TAR ogni settimana, fare azioni di danno, chiedere l’accesso ad atti che restano gelosamente segreti, fare denunzie alla Procura, segnalazioni di danno erariale alla Corte dei Conti, inviare comunicati alla stampa… Anche a Benevento valgono le leggi italiane e le autorità sono tali solo se le fanno effettivamente rispettare.
L’informazione nazionale ha dato ripetutamente notizia delle “originali” prese di posizione del sindaco di Benevento, ma non altrettanto delle rivendicazioni e delle motivate posizioni dei cittadini che le hanno opposte e vivamente attaccate. Anche sotto tale profilo è il caso di assumere iniziative coinvolgendo le fonti d’informazione di livello sovralocale sia scritte che televisive. Il paese non deve credere neanche per un momento che la città la pensi come il sindaco.
I provvedimenti messi in campo dal Governo per permettere la ripresa dell’attività scolastica in presenza dal 10 gennaio vanno in un direzione opposta a quella minacciata dal sindaco di Benevento, che si atteggia a “ribelle” rispetto alle istituzioni del paese a cui ha prestato giuramento e a cui dovrebbe essere fedele! E’ grave, ma non è serio, visto che lo sbandierato attaccamento alla salute dei cittadini non gli ha suggerito di vietare attività effettivamente pericolose per la diffusione né di pretendere ed esercitare controlli effettivi contro i festaioli illeciti che imperversano.
Un drone da pochi euro, opportunamente adoperato, mostrerebbe a tutti l’effettiva situazione del comportamento di molti cittadini e i veri focolai di contagio! Se solo si volesse agire secondo i fatti e non contro gli stessi.
In Germania, grazie al lockdown selettivo per i non vaccinati, i contagi, in tre settimane, sono scesi da oltre 50.000 al giorno a circa 10.000 riducendosi di cinque volte, nonostante la maggiore circolazione di persone derivante dalle vacanze natalizie. In Austria, in meno di cinque settimane, i contagi sono calati ancora più drasticamente da 15.000 a 1.717 al giorno, riducendosi ad un nono di quelli di metà novembre.
Secondo i dati austro-tedeschi, quindi, la soluzione è il lockdown per i non vaccinati, prodromico all’obbligo vaccinale che farebbe venir meno la circolazione “libera” del virus tra oltre cinque milioni di cittadini attivi.
Il tempo della persuasione è finito: Come non si può sperare di convincere col ragionamento il sindaco di Benevento, così non si può pretendere di convincere coloro che, ad un anno dall’inizio della campagna vaccinale, non si sono ancora vaccinati. Bisogna, pertanto, costringere il sindaco di Benevento a non chiudere le scuole così come bisogna obbligare le persone a vaccinarsi o decretare, per loro, il lockdown, così che non possano arrecare danno al paese. I posti negli ospedali sono per la grande maggioranza occupati da non vaccinati sottraendo risorse preziose agli altri cittadini che, con un comportamento socialmente solidale, si sono vaccinati.
Se il virus continua a circolare liberamente tra cinque e più milioni di cittadini non vaccinati, non protetti dagli effetti gravi della malattia, gli ospedali potrebbero andare in sofferenza e tutti gli altri cittadini pagare il prezzo della scelta di questi irresponsabili. O si vaccinano, o stanno chiusi in casa, sotto la comminatoria di adeguate, pronte sanzioni.
Dobbiamo dimostrare di essere una società e non un’accozzaglia di individui che vivono solo per se stessi! Non ci possiamo più permettere di fare altrimenti".