Benevento

Ha voluto essere in aula anche lui, al fianco dell'avvocato Fabio Russo, per cercare di spiegare al Riesame la provenienza di quella sorta di 'distintivo' della Polizia che gli è stato sequestrato. Era stampato all'interno di un portafogli comprato tanti anni fa in un negozio, ha affermato un 52enne di Benevento.

Avevo perso il mio, la mia fidanzata dell'epoca, vedendomi affranto, decise di regalarmene uno. E' solo un ricordo affettuoso, non ho mai utilizzato quello stemma, ha concluso.

Il sequestro era scattato perchè lui, sottoposto ai domiciliari, aveva accusato un malore ed era stato trasportato dal 118 in ospedale. Gli agenti lo avevano perquisito, rinvenendo una specie di 'placca' della PS senza, ovviamente, alcun numero di matricola. Questa mattina l'udienza dinanzi al Tribunale, nelle prossime ore la decisione.

Il 52enne è atteso, a maggio, dal giudizio immediaito disposto nei suoi confronti per maltrattamenti e lesioni ai danni della mamma. La malcapitata avrebbe subito “violenze fisiche e morali” e “umiliazioni”, diventando il bersaglio delle continue richieste di denaro del figlio, per acquistare droga ed alcol.

Lui l'avrebbe ripetutamente picchiata con calci e pugni, strattonata, minacciata e pesantemente offesa. “Sei una vecchia di m..., sei una poco di buono”, le avrebbe urlato in continuazione,, causandole “sofferenze e un disagio cosi grave” da diventare “incompatibile” con le normali condizioni dell'esistenza.

Per l'uomo anche l'addebito di tentata estorsione, prospettato in un altro procedimento scandito da una consulenza psichiatrica del dottore Teofilo Golia, che ne ha accertato la capacità di intendere e di volere.