Capaccio

"La Capaccio Paestum del futuro, immaginata dal sindaco Alfieri, costerebbe 623 milioni di euro. Le cifre inserite nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche per il 2021-2023 sono le seguenti: nel primo anno previsti interventi per 278 milioni e 500 mila euro; nel secondo anno previsti interventi per 284 milioni di euro; 
nel terzo anno, interventi per 60 milioni e 300 mila euro. Sul totale stimato, ovviamente mutui a gogo, come se non bastassero quelli già fatti per realizzare opere al momento incompiute e di dubbia utilità. Milioni che graveranno sulle spalle dei cittadini". Comincia così la nota a firma dell'associazione "Città libera".

"Si parla poi (e diciamo “si parla” poiché pur essendo un atto ufficiale ci appare privo di qualsivoglia logica) di 128 milioni che saranno “capitali privati”. Ma quali privati? Arrivano gli sceicchi ad investire milioni di euro a Capaccio Paestum? Poi ci sono altri 472 milioni che, pur indicati nel computo generico, restano un mistero. Agli addetti ai lavori, e in parte anche ai cittadini bene informati, è noto che nel piano triennale delle opere pubbliche si mette di tutto e di più e si realizza ben poco se non nulla, come quanto finora realizzato dal sindaco Alfieri e dalla sua amministrazione. Il nulla, se non opere già in corso, finanziate e progettate dalle precedenti amministrazioni (Via Magna Graecia, Campo Sportivo al Capoluogo) oppure incompiute (vedi tratto di Lungomare) o peggio ancora bloccate e poste sotto sequestro (Asilo al Rettifilo – peraltro anch’esso progettato e finanziato dalla Giunta Palumbo). Di conseguenza, non dovremmo neppure preoccuparci. Tuttavia, spaventa la facilità con cui questa amministrazione e questo sindaco spara cifre a caso. Una mole di denaro immensa e ingiustificata", la presa di posizione di Delli Priscoli, Matrone e Di Filippo.

E ancora: "Sindaco, lei sta facendo e promuovendo solo interventi di facciata. Dov’è il piano urbanistico comunale? Un puc ex novo, perché quello che “giace” nei cassetti è ormai obsoleto e non adatto ad una città che si è evoluta demograficamente ed economicamente. Un puc condiviso, egregio sindaco Alfieri, e non come sta facendo con le opere e gli acquisti per milioni di euro, di cui non si conosce nessuna fattibilità economico/finanziaria e gestionale per i prossimi anni. Un puc condiviso anche e soprattutto con gli elettori che non hanno votato questa amministrazione perché non convinti dal programma e, cioè, circa 12mila cittadini tra chi ha votato altro e chi ha scelto di non votare perché non si sentiva rappresentato da nessuno. La vera sfida è e sarà questa".