Salerno

L’azienda di famiglia è stata dichiarata fallita ma loro non ricordavano di aver stipulato a garanzia della azienda stessa un importante finanziamento di 1 milione e 200 mila euro. "Erano disperati, tanto che in più occasioni mi avevano paventato l’idea del suicidio sia perché avevano già subìto un fallimento sia perché non avevano una liquidità tale da poter onorare un debito così cospicuo per cui si vedevano sfumare anni di sacrifici perché avevano terreni e abitazioni conquistati con il sudore del proprio lavoro". A raccontare la vicenda di questi imprenditori salernitani è l'avvocato Mario Manzo, dell'associazione "Antiracket-antiusura".

"Questa è la triste storia di una famiglia salernitana ma che spesso capita a migliaia di italiani perché costretti a subire un periodo di crisi economica - come quello attuale - tale che l’azienda di famiglia è costretta al fallimento e di conseguenza la banca ad aggredire il patrimonio dei fideiussori. Fortunatamente non sempre tutto e perduto e nonostante la pandemia attuale che non aiuta milioni di italiani questa volta la legge ha aiutato chi è in difficolta , perché il tribunale di Napoli ha dichiarato la nullità parziale del contratto di finanziamento relativamente alle clausole in cui vincolava i garanti a onorare il debito qualora l’azienda non fosse stata in grado di pagare il finanziamento assunto con il noto e famoso istituto di credito, liberando definitivamente gli assistiti dal proprio debito", la ricostruzione della vicenda giudiziaria resa nota dal legale del foro di Salerno.

Manzo poi si appella a tutti gli imprenditori in difficoltà: "Un consiglio, non tentare l'estremo atto di togliersi la vita. Credete nella giustizia, perché la legge protegge anche le persone deboli".