Avellino

Gol e palpitazioni. Avellino – Foggia mantiene le promesse regalando un finale di girone di andata col botto: finisce 2-2. Tremenda beffa al 94’ per D’Angelo e compagni, riacciuffati a un passo dalla conquista dei 3 punti che avrebbe pesato come un macigno per rosicchiare 2 punti su 3 dirette concorrenti nella lotta per il primato (Bari – Palermo 0-0, Paganese - Turris 1-1) e guadagnarne altrettanti sul Catanzaro (1-1 al “Ceravolo” contro la Vibonese).

Braglia opta per la sorpresa tattica che aleggiava nell’aria prima del match: è Bove a sostituire lo squalificato Carriero, i biancoverdi giocano col 3-4-3 affidando a Mignanelli, preferito a Tito per la maggior attitudine a difendere, il compito di presidiare la corsia mancina. La mossa inattesa di Zeman è Merkaj al posto di Tuzzo nel tridente completato da Curcio e Ferrante. A Maselli, invece, le chiavi della cabina di regia con Petermann, in diffida, che s’accomoda in panchina.

Sotto uno splendido sole, che garantisce una cornice di pubblico decisamente migliore rispetto alle aspettative, partono bene i padroni di casa, subito pericolosi con Silvestri, che stacca su un angolo battuto da Mignanelli e alza di poco sulla traversa (1’). I ritmi nell’avvio di gara sono sostenuti, anche grazie all’atteggiamento propositivo degli ospiti, che non rinunciano a giocare e, anzi, attaccano non appena ne hanno l’opportunità, rispettando nel pieno la conclamata filosofia del proprio allenatore, che ritrova i lupi dopo 17 anni. Al 23’ altra chance sugli sviluppi di una palla inattiva: ancora Mignanelli dalla bandierina, Dossena va più in alto di tutti e incorna, Volpe non riesce a trattenere, ma c’è Di Pasquale a sbrogliare la matassa rifugiandosi oltre la linea di fondo. Sul finire del primo tempo altre due emozioni. Al 35’ spazio per la ripartenza irpina, Maniero arma il destro dai 25 metri e Volpe vola a smanacciare in tuffo oltre la linea di fondo. Due giri di lancette più tardi Mignanelli s’addormenta facendo rimbalzare un pallone scaricato sul destro di Garofalo, che impegna Forte e sugli sviluppi del corner Dossena è provvidenziale nel frapporsi col corpo sulla stoccata di prima intenzione, a colpo sicuro, di Di Pasquale. Si va al riposo sullo 0-0.

Si riparte e l’Avellino lo fa nel migliore dei modi, sbloccando il risultato: Ciancio, dalla linea di fondo, pennella un cross perfetto per Maniero, che sale in cielo per l’inzuccata precisa, sul secondo palo, che non lascia scampo a Volpe. Terzo gol stagionale per l’attaccante. Al 52’ è 1-0. La reazione dauna è prima in un sinistro sul fondo di Ferrante, senza lasciar cadere il pallone a terra (58’), poi nel celere gol del pari, favorito da una spazzata a occhi chiusi di Mignanelli, che abbatte Matera e, con la complicità di Kanoute che sbaglia clamorosamente lo stop, consegna palla al Foggia permettendo un rapido ribaltamento di fronte in superiorità numerica: Di Pasquale, che di mestiere fa il difensore centrale, ha tutto il tempo per armare il mancino e lasciarlo partire poco prima dell’ingresso nell’area di rigore scavalcando Forte, forse qualche metro di troppo avanti rispetto alla linea di porta. Festa grande nel settore ospiti affollato da circa 300 foggiani. Al 63’ è 1-1.

Subito dentro Tito per Mignanelli, poco dopo tocca a Micovschi e Aloi rilevare Kanoute e Matera. Cambia pure Zeman: Martino e Petermann per Garattoni e Gallo. Al 75’ botta di Aloi, sporcata, che sibila di un nulla alla sinistra di Volpe. Dopo tre minuti il centrocampista maledice Volpe, autore di un miracolo: colpo di reni portentoso e palla sulla traversa su un suo colpo di testa potente e da distanza ravvicinata. Le ultime battute sono vietate ai deboli di cuore. Aloi fa gol, ma il gioco è fermo per una carica di Maniero su Volpe, Gallo ferma un contropiede falciando Di Gaudio, lanciato a rete, e viene graziato dall’arbitro Longo della sezione di Paola: solo giallo. Non perdona, invece, Maniero, che sigilla la sua giornata super con una botta rasoterra che finisce in buca d’angolo facendo esplodere di gioia lo stadio. All’81’ è 2-1. Ferrante spara alto sulla traversa. Bove e Forte ammoniti, erano in diffida e salteranno la trasferta al Campobasso. Cinque minuti di recupero, al penultimo la doccia gelata: Ciancio ha i crampi, Silvestri buca l'intervento su un passaggio filtrante di Curcio (palla addomesticata con un braccio) e Ferrante incrocia la conclusione che lascia di sasso tutti al "Partenio-Lombardi". Pari e rimpianti. Sciupata una grande occasione.

Il tabellino.

Avellino – Foggia 2-2

Marcatori: st 7’ Maniero, 18’ Di Pasquale, 36’ Maniero, st 49’ Ferrante.

Avellino (3-4-3): Forte 5; Silvestri 5, Dossena 6.5, Bove 6 (43’ st Scogmaniglio sv); Ciancio 6.5, Matera 6.5 (25’ st Aloi 7), D'Angelo 5.5, Mignanelli 5 (18’ st Tito 6); Kanoute 5 (25’ st Micovschi 6), Maniero 7.5 (43’ st Gagliano sv), Di Gaudio 6. A disp.: Pane, Rizzo, Sbraga, Mastalli, De Francesco. All.: Braglia 6.

Foggia (4-3-3): Volpe 6.5; Garattoni 6 (25’ st Martino 6), Sciacca 6, Di Pasquale 6.5, Nicoletti 6; Garofalo 6, Maselli 6 (11’ st Rocca 6), Gallo 6 (25’ st Petermann 6); Merkaj 6.5 (11’ st Tuzzo 6), Ferrante 7, Curcio 6. A disp.: Domingo, Rizzo Pinna, Vigolo, Di Jenno. All.: Zeman 6.

Arbitro: Longo della sezione di Paola 5.5. Assistenti: De Angelis e Valente della sezione di Roma 2 6 e 6. Quarto Ufficiale: Madonia della sezione di Palermo.

Note: Ammoniti: Garattoni, Di Pasquale, Silvestri, Matera, Bove e Rocca per gioco falloso; Mignanelli per proteste; Forte per perdita di tempo. Angoli: 5-3. Recupero: pt 0’, st 5’. Spettatori e incasso: non comunicato.