Avellino – Foggia è alle porte. Domenica, alle 14,30, il calcio d'inizio della gara valida per la diciannovesima e ultima giornata di andata del girone C di Serie C. All'antivigilia del match parola al tecnico dei biancoverdi, Piero Braglia: “Senza penalizzazione in classifica il Foggia avrebbe trentuno punti in classifica, proprio come noi. Questo è un dato sufficiente per descrivere l'importanza della gara. Siamo due squadre forti, sarà una partita difficile. Loro, in fase offensiva sono bravissimi, come d'altronde tutte le squadre allenate da Zeman. Attaccano con diversi uomini, rischiando anche molto. Giochiamo in casa e vogliamo chiudere bene l'anno tra le mura amiche”.
La granitica difesa biancoverde contro la macchina da gol dauna: “Dobbiamo essere aggressivi, non dobbiamo farli giocare liberamente, altrimenti rischiamo. Va prestata attenzione massima altrimenti sbaglieremo e correremo pericoli. Secondo me è una partita da fare così. Ricordo che Zeman allenava il Pescara e io alla Juve Stabia: vincemmo mettendoci aggressività e caparbia. Loro avevano Insigne, Verratti, Immobile, Maniero...”
Il mercato e i rinnovi che minano la serenità: “Siamo qui da 6 mesi, si è sempre parlato dei rinnovi non fatti. Non è mai successo nulla e non vedo perché debba succedere ora. Sono 6 mesi che parliamo di contratti in scadenza, di mercato e non abbiamo avuto mai problemi. Dopo la sfida con la Vibonese, De Simone ha solo detto che i ragazzi sono stati bravi a mettersi da parte le voci e a vincere. Io non ho l'abitudine di essere falso. Su queste cose non ci marcio, penso al campo. Nello spogliatoio ho visto fogliettini con notizie in mano a tredici ragazzi, quelli che dovrebbero andare via gennaio, con i nomi usciti il giorno prima sul giornale, li ho strappati io, personalmente. Secondo voi una società seria manda via a metà campionato 13 giocatori? A me personalmente non me ne frega nulla di queste voci, vado avanti. Le polemiche non devono esistere, è il gioco delle parti vero, ma c'è un limite. Ci sono modi e tempi per farlo. Se qualcuno si lascia distrarre e non se la sente viene qui, me lo dice, e se non gli sta bene si leva dalle palle. Possono fregarmi per una partita, mentendo; magari possiamo pure perdere, ma dalla volta dopo sta fuori”.
La vittoria sulla Vibonese: “Non abbiamo fatto una grande partita, sono d'accordo. Qualche giocatore non è entrato in partita, sono altrettanto d'accordo. Non è stata una bella partita da vedere, ok, ma c'era uno strato di fango che rendeva impossibile giocare. La gara l'abbiamo fatta noi, non abbiamo rischiato quasi nulla, se non per una traversa da parte loro. Abbiamo vinto, e ci serve questo”.
Silvestri, fresco di rinnovo, invocato capitano a furor di popolo: “Il capitano dell'Avellino è Aloi, fin che è qua. La fascia la do ai centrocampisti, in genere, perché voglio che siano a contatto con l'arbitro per una mia filosofia personale. Se non la porta Aloi, la porta D'Angelo, se dovesse giocare, e così via”.
L'integralismo zemaniano contro la lettura delle sfida di Braglia: “Per una serie di circostanze quest'anno ho cambiato spesso, per avere qualche alternativa in più, ma siamo stati anche un po' costretti da infortuni, squalifiche e altro. Noi stiamo facendo tutto e di più per fare il campionato che dobbiamo. Non sarà Zeman contro Braglia, noi dobbiamo fare quello che sappiamo, e farlo bene, altrimenti questa partita la perdiamo e anche male”.
I mal di pancia di Carriero, squalificato: “Carriero si è fatto male, ha preso squalifiche, il problema alla caviglia è stato serio e duro da smaltire. Sta recuperando. Le sue parole dopo Vibo quando parla di moduli adatti a lui? L'unica cosa giusta che ha detto in quel post-gara è stato dedicare il gol ai nonni. Ama sentirsi in una certa maniera, l'anno scorso “la ruspa” è un nome che gli ho dato io, ma non è più quello dello scorso anno. Ha detto determinate cose dopo Vibo che non mi sono piaciute e deve stare zitto. Deve chiedere alui stesso perché non sta rendendo, o le motivazioni che non ha avuto. Carriero si è fermato ai 6 mesi, straordinari, dell'anno scorso. Tutti abbiamo fiducia e stima verso di lui, ma dobbiamo dare tutti di più, compreso io. Le chiacchiere non portano a nulla, deve solo lavorare. Deve tornare a giugno, a quei 6 mesi fatti, poi Carriero non l'ho più rivisto”.
Aloi: “Pure lui deve dimenticarsi dell'anno scorso. Salvatore sa giocare a pallone. Alcune volte è perfino troppo intelligente, paradossalmetne. Deve avere le giuste motivazioni, sto provando a farlo arrabbiare lasciandolo fuori. Questa squadra la può arricchire di molto se si mette a pedalare come l'anno scorso. Quando l'anno scorso è arrivato voleva spaccare il mondo e deve tornare quello di prima”.
Mastalli: “Mi ripeto, mi mette mette in difficoltà per come lavora e come si comporta. Magari ad avercene come lui. Non fa piacere a nessuno lasciare fuori un ragazzo così. Non è che lui non valga gli altri. Ci sono altre situazioni. L'altezza? Sì, una è quella, l'altra è che se gioca a due non rende e andiamo in difficoltà”.
Micovschi: “Lo sto facendo partire dalla panchina anche per fargli ritrovare serenità. Ora lo vedo meglio, spero che sia la strada giusta per recuperarlo al massimo”.
Braglia contro Zeman: “Zeman gioca per fare un gol più degli altri, io per non prenderle? Chi rende di più? Chi vince. L'idea di Zeman è quella, ha fatto la storia, io non mi metto a scimmiottare il suo gioco. Cerco di vincere in tutti i modi. Non conta giocare bene, ma contano i risultati. Ad inizio anno abbiamo fatto determinate partite giocando bene, ma non vincendo. E si parlava di pareggite, pure giustamente, quindi io mi prendo le vittorie e non ci penso”.
L'attaccante che serve a gennaio: “A me piacciono tutti gli attaccanti che abbiamo. Mercato? Lo fa Di Somma, la società. Io sono uno che quando mi danno un giocatore poi cerco di farlo rendere al meglio. Se il presidente ha detto che vuole arrivare primo, saprà come comportarsi anche sul mercato. A me piacerebbe un attaccante veloce, con determinate caratteristiche. ADavanti ci manca uno che determini determinate situazioni, che sia rapido, che salti l'uomo, che abbia qualità”.