Ponte

“Una promessa è una promessa e io so mantenerle”.

Comincia così Nicola Masone. Per l'attaccante del Ponte 98 è finito un incubo, il Daspo che tanto l'ha tormentato, frutto di una valutazione errata, di un colpire nella massa nello spareggio promozione contro il Sassano, è esploso come una bolla di sapone. Da ieri il pocket bomber beneventano può tornare a pensare al calcio giocato, può concentrarsi a fare il bene del Ponte 98, a spazzare via avversari e soprattutto portieri.

“E' finito un incubo – inizia Masone – esco completamente ripulito da questa che per me è stata un'ingiustizia. Ed è stata anche una bella sorpresa perchè ieri mi hanno invitato a Ponte per giocare a pallone, ma alla fine mi sono trovato in mano questo foglio che mi ha scagionato da ogni accusa”.

Nessuna firma, nessun controllo, nessuna lente d'ingrandimento, l'attaccante deve solo pensare al pallone e come portare in alto la sua squadra. La verità è emersa ed è tutta scritta in un foglio di carta, un semplice foglio che contiene le parole più belle del mondo per Masone.

“Devo ringraziare tutti a partire dall'avvocato Sauchella, passando per Rino D'Aloia fino ad arrivare alla società col direttore Conti e il presidente Frangiosa. Grazie anche a mister Gallo e a tutti i tifosi. Tutti hanno cercato di darmi supporto da quando è cominciata questa storia”.

Una storia che si è chiusa con il lieto fine, come tutti speravano e come Masone sapeva. Ora si torna a pensare al calcio e a come lasciare ancora il segno. Una caratteristica che appartiene solo a questo giocatore.

Fabio Tarallo