Napoli

Da stigma il disturbo mentale diventa  simbolo di riscatto e desiderio di benessere. Ossessivo-compulsivo, borderline, narcisistico, paranoide, bipolare, i disturbi mentali diventano scritte accattivanti su felpe e t shirt alla moda, trasformandosi in segnali di riscatto, desiderio di benessere psicofisico e mentale. Ieri a Napoli, nella sede del Centro di Psicotearapia Multidisciplinare Chiaia a  palazzo Scarpa,  lo scrittore e psicoterapeuta Massimiliano Gaudino e lo stilista Nello De Blasiis, intervistati dal giornalista Giuseppe Giorgio, hanno presentato  la prima linea di t-shirt «My Personality Disorders». Un evento nell’evento, per superare clichè e categorie sociali e culturali, stati mentali e disturbi relazionali per sentirsi, con una linea di stile di abbigliamento e un libro tutto da leggere, più consapevoli e a proprio agio con se stessi. Gaudino ha presentato anche il suo terzo libro, “ Il Grillo narrante: non c’è mai fine” secondo titolo della emozionante trilogia, attraverso la quale è tornato ad esplorare, con il solito garbo e inconfondibile stile narrativo, l’animo umano. Si bissa lunedì 13 dicembre al Pan di Napoli alle 17.30, con nuovo momento di incontro e confronto con amici e curiosi, che potranno ammirare la preview delle T—Shirt e felpe della linea “My Personality Disorders” e conoscere e sfogliare il nuovo e attesissimo libro del dottore Gaudino, che si conferma preziosa scoperta nel panorama della prosa partenopea. “Quelle che presentiamo sono cinque magliette più una con altrettante etichette diagnostiche scritte in inglese – spiega De Blasiis -: “narcissistic”, “obsessive compulsive”, “borderline”, “paranoid”, “bipolar”. Ma presto presenteremo una linea completa di abbigliamento che diventerà, ci auguriamo, uno stile per tanti”. Tra le scritte sulle magliette c’è anche l’intrigante parola “tripolar” (tripolare), termine coniato da Gaudino per diffondere il concetto di “fluidità”, tema attuale in ogni sfera della persona, da quella emotiva a quella sessuale, che va a definire la capacità dell'individuo di avere una maggiore flessibilità, che spesso è assente. “Il progetto – spiega Gaudino - mira ad abbattere i pregiudizi che, culturalmente, socialmente, emotivamente, ruotano intorno alla sfera dei disturbi mentali e in particolare di quelli della personalità. Indossare queste magliette, ci auguriamo, potrà significare desiderio di autodefinizione, proprio in base ad un disturbo, così da eliminare inutili schemi e tabù. L’aspetto interessante è quello scatto che induce ad andare oltre l’etichetta diagnostica e a non farsi totalmente condizionare da ciò che essa descrive. Per questo ho coniato provocatoriamente il termine “tripolar”, per esprimere una continuità definita in tre poli d’influenza: diagnosi e trattamento, ma anche il vissuto della persona”.