Il reparto di Terapia Intensiva della Clinica Malzoni di Avellino è stato intitolato al dottore Sergio Pascale, compianto e stimatissimo medico anestesista della storica clinica di viale Italia, scomparso esattamente un anno fa a causa del Covid-19. Questa mattina la cerimonia di intitolazione con una messa che è stata celebrata dal Vescovo di Avellino, Monsignor Arturo Aiello. La casa di cura Malzoni non ha mai dimenticato Sergio Pascale, che non era solo il primario del reparto, ma anche un prezioso punto di riferimento. “Il dottore Sergio Pascale ha lasciato un vuoto incolmabile nelle nostre vite – ha detto il professore Carmine Malzoni -. Ogni volta che passiamo davanti alla sua stanza ricordiamo l’uomo, l’amico, il fratello e lo straordinario professionista con cui abbiamo lavorato per tanti anni. Ora la sua terapia intensiva lo ricorderà per sempre con una targa, perché il suo ricordo non svanisca mai. In oltre 40 anni di lavoro insieme abbiamo creato un connubio speciale. Entrambi abbiamo sempre avuto quello stesso atteggiamento nei confronti dell’arte medica, fatta di passione autentica”. Nel ricordo del professore Carmine Malzoni le tante sfide e traguardi condivisi in tanti anni di lavoro insieme tra le stanze e i reparti della storica clinica di viale Italia. “Il ricordo più caro sono le varie tappe che hanno costellato il nostro lavoro. Ricordo i tanti corsi di analgesia durante il parto -spiega il professore Malzoni -. Grazie a lui la clinica in questa materia è diventa un punto di riferimento nazionale. Da 35 anni grazie a lui pratichiamo parti con analgesia epidurale. Una scelta forte, autorevole che abbiamo condiviso con grande passione e determinazione”. Commosso il ricordo del presidente dell’Ordine dei Medici, Francesco Sellitto che ha detto: “Sergio Pascale è stato medico autentico, esempio irripetibile di professionista di razza. Credo che in questo giorno dobbiamo ricordare ancora di più il tributo in vite umane dei medici morti di covid nella lotta contro il coronavirus. Per questo con sdegno invito ancora una volta tutti i sanitari non vaccinati a farlo subito per rispetto dei morti di covid”. Franca Rota, coordinatrice infermieristica della clinica Malzoni ha raccontato emozionata: “Conoscevo il dottore Pascale dal 1997. Con la sua morte abbiamo perso un punto di riferimento prezioso, unico. Per tutti noi è stato un medico, un amico, un padre”. “Esattamente un anno fa mio padre ci lasciava – spiega il dottore Luca Pascale -. Io e mio fratello Gabriele abbiamo perso un padre, una guida, un grande maestro. L’eredità più preziosa che ci ha lasciato nostro padre è l’averci trasmesso la passione autentica per questo lavoro. Il suo insegnamento è stato quello di pensare al lavoro con determinazione e passione. Lui aveva quel fuoco sacro del mestiere, che ha reso grandi straordinarie figure mediche della nostra provincia, come il professore Malzoni, il professore Donato Bruni. Solo per citarne alcuni. Il suo lavoro era missione di vita e ci auguriamo di seguire il suo esempio con la stessa tenacia. Il ricordo più caro che conserviamo era quel suo modo di relazionarsi ai malati, empatico, autentico e unico”.