Ha applicato la misura interdittiva a nove persone – commercialisti e imprenditori – per le quali il Gip non aveva ritenuto di doverlo fare, e ad altre tre nei cui confronti l'aveva disposta ma non per tutte le ipotesi di reato prospettate. E' quanto stabilito qualche settimana fa dal Riesame, che ha accolto l'appello presentato dal sostituto procuratore Assunta Tillo contro il no del gip Vincenzo Landolfi alle richieste avanzate nell'inchiesta della guardia di finanza sulle procedure di concordato preventivo e fallimento.
Si tratta di una inchiesta che era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica il 27 aprile, quando l'interdizione per un anno dall'esercizio della professione, confermata dal Riesame, era scattata per i commercialisti Mario Porcaro, Laura Paglia, Andrea Porcaro, Vincenzo Catalano, l'avvocato Fabrizia De Nigris e l'ex commercialista Luca Pulcino, all'epoca da un anno e mezzo non più iscritto all'Albo, difesi dagli avvocati Giuseppe Iannaccone, Italo Palumbo, Vincenzo Regardi e Roberto Pulcino.
La stessa misura – interdizione per 12 mesi dalla professione di commercialista - riguarda ora, dopo sì del Riesame all'appello del Pm, anche Fabio Cassero, Claudio Zollo, Alfredo Dell'Aquila (per uno dei due capi contestati l'appello è stato rigettato), Cosimo Matarazzo, Raffaele Nardone e Francesco Porcaro, oltre che, per altri addebiti, Mario Porcaro (per un altro capo l'appello è stato dichiarato inammissibile), Andrea Porcaro e Catalano. I
Interdizione per 12 mesi dall'attività imprenditoriale, invece, per Fabio Mataluni, Vincenzo Mataluni, Biagio Mataluni.
Impegnati nella difesa gli avvocati Angelo Leone, Iannaccone, Luigi Signoriello, Riccardo Lugaro, Carlo Iannace, Sergio Schlitzer, Guido Principe e Palumbo. L'esecuzione della misura è sospesa fino al momento in cui la decisione del Riesame sarà definitiva, dopo la pronuncia, dunque, della Cassazione, alla quale le difese faranno ricorso.