E' stato fissato per il prossimo 18 gennaio il processo d'appello contro l'assoluzione decisa dal Tribunale di Benevento, il 10 dicembre del 2020, perchè il fatto non sussiste, per le otto persone tirate in ballo dal cosiddetto troncone politico dell'indagine sull'Asl condotta dalla guardia di finanza. Una sentenza impugnata dal sostituto procuratore Assunta Tillo solo nei confronti di sei imputati e per due vicende nelle quali erano stati ravvisati gli addebiti di concussione, tentata concussione e turbativa di gara.
Si tratta di Felice Pisapia (avvocati Vincenzo Regardi e Claudio Botti), ex direttore amministrativo, dell'ex parlamentare Nunzia De Girolamo (avvocati Domenico Di Terlizzi e Giandomenico Caiazza), di Arnaldo Falato (avvocato Mario Verrusio), ex responsabile budgeting, Luigi Barone (avvocati Vincenzo Sguera e Gaetano Coccoli) e Giacomo Papa (avvocato Salvatore Verrillo), chiamati in causa come collaboratori di De Girolamo, e dell'ex direttore generale Michele Rossi (avvocato Roberto Prozzo).
Come più volte ricordato, la prima vicenda, contestata a Rossi, De Girolamo, Barone, Papa, Falato e Pisapia, riguarda la concussione ( e la turbativa di gara) di cui sarebbe rimasto vittima Giovanni De Masi, dirigente dell'Unità Provveditorato. Una persona ritenuta non gradita dal punto di vista politico, che sarebbe stata 'invitata' a sospendere quattro gare già bandite e prossime alla scadenza – tra il 14 e il 26 ottobre 2011 - (cure domiciliari, trasporto infermi in emergenza, disinfestazione e derattizzazione, pulizie) e a lasciare l'incarico ricoperto. De Masi aveva chiesto il trasferimento per motivi di carattere familiare e personale, secondo la Procura sarebbe stato costretto a farlo.
C'è poi il capitolo del bar del Fatebenefratelli, prospettato solo per Rossi e De Girolamo: la Procura ritiene che ci sarebbe stato il tentativo di costringere Fra Pietro Cicinelli, legale rappresentante del Fatebenefratelli di Benevento, “attraverso una intensificazione dei controlli da parte dei funzionari Asl sulle prestazioni sanitarie erogate, ad adottare ogni provvedimento idoneo a far rilasciare alla ditta 'Mario Liguori srl' i locali occupati, così da consentire la stipula di un nuovo contratto per la gestione del bar con Giorgia Liguori, cugina della De Girolamo”.