Avellino

Le elezioni provinciali di Avellino saranno un laboratorio politico per un nuovo Centro riformista che punta a presentarsi anche alle prossime scadenze elettorali. Alla presentazione della candidatura dell'imprenditore e sindaco di Montefalcione Angelo Antonio D'Agostino,oggi al Circolo della Stampa, c'erano tutte le forze politiche che fanno parte del progetto: Italia Viva, Più europa, Socialisti, Azione di Calenda, e i Popolari del centro moderato. 

Vero regista di questa operazione, che ha di fatto cambiato l’assetto politico in Irpinia, è il consigliere regionale Vincenzo Alaia. Per il riferimento dei renziani, la responabilità della rottura del centrosinistra è tutta in capo al Pd, ma con De Luca il legame resta solido, assicura: “Si continua a dire che noi abbiamo rotto il fronte regionale, ma i fatti dicono il contrario. Il Pd si è limitato a chiedere la ratifica del proprio candidato, mentre noi abbiamo aperto un tavolo con tutte le anime del centrosinistra regionale, Psi, Moderati, Popolari, Più Europa con l’aggiunta di Azione. Siamo noi il fronte regionale – sottolinea il presidente della commissione sanità facendo riferimento chiaramente alla coalizione che ha sostenuto De Luca alle elezioni regionali del 2020 – Credo che il Governatore sappia valutare tutto questo”. 

C'è anche chi, tra i dem, sostiene che su questa coalizione di ispirazione centrista possa convergere anche il centrodestra. Ma su questo punto Alaia replica: “Il centrodestra a quel che mi risulta, si è posto a sostegno di Buonopane con la terza lista “Irpinia Protagonista” con il lavoro fatto dal sindaco di Chiusano, coordinatore di Forza Italia in provincia. In Irpinia noi siamo sempre stati leali con il Pd, lo abbiamo sostenuto in tutti gli enti collaterali. Ora invocano la discontinuità, ma la vera anomalia sono loro”. 

Il candidato del grande centro sarà il sindaco di Montefalcione, imprenditore delle costruzioni, editore e presidente dell'US Avellino calcio, Antonio D'Agostino. Un po’ troppe cose per un amministratore che si candida a guidare l’ente Provincia, ma a chi parla di conflitto di interesse lui rispedisce al mittente le accuse: “Se è troppo dovrei dirlo io visto che ho deciso, dopo lunghe tribolazioni, di assumere questo nuovo impegno. Ma daremo il massimo anche stavolta, come siamo abituati a fare. Qualcuno ha storto il naso, ci sono articoli che fomentano questa cosa, ma vorrei precisare che sono dieci anni che con il mio gruppo non partecipo ad alcun appalto pubblico. Un’altra cosa sono le iniziative private, si può dire quello che si vuole ma ognuno privatamente può fare ciò che vuole in trasparenza”. 

Sul progetto  che lo sostiene in questa elezione D’Agostino conferma che può rappresentare un laboratorio politico anche dopo il 18 dicembre, in vista delle elezioni in Parlamento. “Questa civica è un’area un po’sparpagliata che si è messa insieme intorno al mio nome. Potrebbe essere un inizio per programmare qualcosa in futuro anche sul piano nazionale con tutte le anime che ci stanno dando una mano”. 

Infine sui fondi del Pnrr, che saranno al centro di ogni programmazione istituzionale nei prossimi mesi, D’Agostino propone una cabina di regia commissariale: "Credo che l’Italia debba commissariare tutte queste opere, non ci sono strutture adeguate a livello centrale. Se verrò eletto, penso di fare la stessa cosa per l’Irpinia, creare una struttura che chiami a raccolta le amministrazioni per aiutarle ad arrivare all’obiettivo”.