"La peculiarità austriaca nella pandemia è la presenza in Parlamento di una forza politica che agisce in modo irresponsabile contro la scienza e alimenta le paure collettive". Lo ha detto, in un'intervista al Corriere della Sera, il neo cancelliere austriaco Alexander Schallenberg. "Il mio credo - ha continuato - è sempre stato convincere i non vaccinati a vaccinarsi piuttosto che limitare la libertà di chi si è immunizzato. Ma i numeri del contagio crescevano in modo esponenziale e siamo stati costretti a introdurre un lockdown nazionale, sia pure limitato nel tempo. Ne valuteremo gli effetti giovedì prossimo e l'accordo è di terminarlo entro il 10 dicembre. Il nostro obiettivo rimane quello di dare ai vaccinati il massimo di libertà possibile. Capisco che sia difficile differenziare, compito di un politico è unire il popolo. Ma in una pandemia, c'è una differenza tra chi è in grado di resistere al virus perchè immunizzato e chi rifiuta di vaccinarsi. Quanto alla vaccinazione obbligatoria, forse ho sperato troppo a lungo che si potessero convincere quanti più austriaci possibile a farlo volontariamente. Sfortunatamente non ha funzionato e con una quota del 66% di vaccinati sull'intera popolazione non usciremo mai dal circolo vizioso di nuove ondate e nuovi dibattiti sul lockdown, che è una pesante interferenza nelle libertà fondamentali dei nostri cittadini. L'obbligo vaccinale al confronto è una interferenza minore...".
(ITALPRESS).
Covid, Schallenberg: "Troppi no vax in Austria, serve obbligo"
Le parole del neo cancelliere austriaco
Redazione Ottopagine