Avellino

Come è ormai consuetudine, l'Avellino non diramerà l'elenco dei calciatori convocati alla vigilia della prossima partita. A fari spenti anche in vista della partita di domani, al “Liguori”, contro la Turris, alle 14,30, valida per la sedicesima giornata del girone C di Serie C. Una scelta che, a dispetto di quanto accaduto in alcune circostanze precedenti, non appare, però, finalizzata a non far trapelare notizie in merito ad assenze di calciatori. Insomma, si va avanti con quella può essere considerata una sorta di tradizione consolidata.

A prescindere dalla mancata comunicazione di chi sarà, o a meno, a disposizione del tecnico Braglia non sembrano comunque esserci dubbi in merito al fatto che l'unico indisponibile sia il lungodegente Scognamiglio. Ciancio, che ha svolto l'ultimo spezzone della partitella con la Primavera, dovrebbe accomodarsi in panchina.

Le dichiarazioni rese dall'allenatore biancoverde all'antivigilia della partita hanno lasciato intendere che l'Avellino giocherà a specchio con la Turris accantonando momentaneamente il 4-2-3-1 che, da Palermo in avanti, è stato il modulo di riferimento offrendo ampie garanzie. Una testimonianza del rispetto del valore dell'avversario, ma anche una scelta tattica finalizzata a non concedere vantaggi numerici in nessuna zona del campo.

Sarà, dunque, salvo colpi di scena, sfida tra 3-4-3. In difesa, davanti a Forte, potrebbe essere Sbraga la vera sorpresa. Braglia stesso ha puntualizzato che contro la Primavera il centrale romano ha giocato per tutta la durata del test e che, nonostante qualche fastidio accusato a inizio settimana, sta bene ed è pienamente in condizione di giocare. Perché potrebbe essere preferito a Bove? Il suo impiego coinciderebbe con il dirottamento di Silvestri sul centro sinistra dove il siciliano andrebbe a dedicarsi alla marcatura di Giannone, autentico gioiello dei torresi. A Sbraga toccherebbe, invece, accoppiarsi con Leonetti mentre a Dossena vedersela con l'ex compagno di squadra Santaniello.

Rizzo a destra e Tito a sinistra a centrocampo, salvo clamorosa esclusione di quest'ultimo appannaggio di Mignanelli per l'errore commesso contro il Picerno, costato il momentaneo svantaggio (ma un errore può capitare a tutti e rinunciare a Tito appare un azzardo, se non per una scelta prettamente difensivista), ed ecco che l'altro ballottaggio, oltre a Sbraga – Bove, è in mezzo al campo: De Francesco sarebbe leggermente in vantaggio su Matera e Mastalli per affiancare D'Angelo mentre Carriero, non ancora al top, sarà una risorsa da sfruttare in corso d'opera. Se così fosse, a far pendere l'ago della bilancia dalla parte dell'ex Reggina sarebbe la maggior attitudine a palleggiare, non un dettaglio in una gara in cui ci sarà bisogno di essere lucidi anche sotto la pressione del pressing degli uomini di Caneo.

In attacco Kanoute, Maniero, Di Gaudio con Micovschi chiamato a subentrare a gara in corso per scrollarsi di dosso l'etichetta di "né carne né pesce" che si è ritrovato appiccicato sulle spalle anche per via del paragone con il Micovschi devastante apprezzato all'ombra del Partenio nella stagione 2019/2020.

La probabile formazione.

Avellino (3-4-3): Forte; Sbraga, Dossena, Silvestri; Rizzo, De Francesco, D'Angelo, Tito; Kanoute, Maniero, Di Gaudio. A disp.: Pane, Pizzella, Bove, Ciancio, Mignanelli, Carriero, Mastalli, Matera, Gagliano, Micovschi, Messina, Plescia. All.: Braglia.