Il conto alla rovescia entra nel vivo. Turris – Avellino, valida per la sedicesima giornata del girone C di Serie C è ormai alle porte. Domenica, alle 14,30, i biancoverdi saranno di scena al “Liguori” contro la terza forza del campionato di cui Piero Braglia non sottovaluta, ovviamente, il potenziale e riconosce, pienamente, i meriti: “La Turris diverta e gioca, lo vediamo tutti. È una realtà di questo campionato, hanno avuto anche loro un paio di battute d’arresto, ma si sono ripresi alla grande. Sono partiti con altri obiettivi e ora si ritrovano a fare un campionato importante, sono lì meritatamente. Cambiare modulo mettendoci a specchio, con il 3-4-3, alla Turris? In generale penso al sistema di gioco più funzionale da adottare quotidianamente, in base a come vedo i ragazzi in allenamento. Posso pensare a qualcosa del genere così come posso pensare di proseguire sulla nostra strada, oggi cominciamo a preparare concretamente la partita, visto che ieri abbiamo dato spazio a chi ha giocato meno nella partitella con la Primavera. L’approccio? Sono sicuro che saremo all’altezza del loro momento. Inutile prenderci in giro, siamo arrivati ad un punto del campionato in cui dobbiamo far vedere di che pasta siamo fatti e cosa vogliamo fare in questo campionato. Non saremo molli, vogliamo fare la partita e il nostro gioco”.
La Turris fa paura: “Dobbiamo essere innanzitutto corti e lucidi stando attenti ai tagli di Leonetti e ai movimenti di Santaniello e Giannone dentro al campo. Ripeto, dobbiamo essere lucidi, consapevoli delle loro qualità; bravi ad aggredirli facendo una partita tosta e determinata perché se li lasciamo giocare come stanno facendo ci possono far male. Detto questo, abbiamo anche noi dei valori. Abbiamo pareggiato qualche partita di troppo, ma noi non siamo da meno alle altre squadre del girone quando decidiamo di giocare. Abbiamo anche noi qualità importanti e credo lo abbiamo dimostrato in alcune delle partite giocate finora. L'atteggiamento? In carriera non ho mai attaccato pubblicamente un mio calciatore, non lo farò mai. Ci tenevo solo a sottolineare, nel post-gara col Picerno, che le cose bisogna guadagnarsele ogni giorno. Guardando le ultime gare abbiamo una perfetta media inglese: vittoria in casa e pareggio fuori, ora abbiamo vinto fuori e abbiamo pareggiato in casa. Il problema nostro, la distanza che ci divide al momento dalle prime, è figlia delle prime 6, 7 partite dove abbiamo sbagliato atteggiamento contro le squadre di medio-bassa classifica. Domani, però, sono sicuro che non sbaglieremo l’atteggiamento così come fatto in quella sciagurata partita a Viterbo”.
L'autocritica: “Se riconosco i miei errori? Certo. Io sbaglio sempre, come tutti. Solo chi non fa non sbaglia. Mi prendo sempre le mie responsabilità. Domenica scorsa ho fatto un casino, l’ho anche detto, perché i cambi che ho fatto non hanno dato nulla in più alla squadra”.
Micovschi: “Vediamo se gioca dall’inizio o a partita in corso, non lo so ancora. Matera? Lo so che ha giocato bene a Messina, ma avevo pensato ad Aloi per iniziare un po’ meglio l’azione, con più qualità, visto che giocavamo in casa. Poi siamo venuti meno in quello e son saltate un po’ di cose. Col senno del poi è facile commentare”.
Turris e poi Bari: “Le prossime due gare? Sappiamo benissimo quello che ci giochiamo, se le toppiamo completamente è chiaro che non possiamo fare un certo tipo di discorsi. Il campionato è lungo, si decide a marzo, ma sappiamo che le prossime partite ci diranno tante cose. Non ci nascondiamo”.
E si torna a parlare di modulo, con l'Avellino che dovrebbe effettivamente mettersi a specchio alla Turris passando al 3-4-3: “Quello giusto è quello che ti fa vincere. Ci manca sempre qualcosina al momento, ma la squadra è consapevole della sua forza e non è certo contenta di essere quinta o sesta in classifica. Io ho fatto per anni il 3-4-3, Caneo lo fa con i braccetti che spingono stile Atalanta. Al di là dei moduli, adesso vediamo di che pasta è fatta questa squadra. Non buttiamo via nessuna delle nostre certezze, tra cui c'è il 4-2-3-1, ma noi abbiamo una base su cui lavorare, dal ritiro, anche con la difesa a 3, che può tornarci utile. Ci sono partite da leggere, in base all’avversario che si va ad affrontare. A Messina ci siamo messi anche 3-5-2 nel finale perché dovevamo fare di tutto per portare a casa il risultato. Non bisognava essere bellini, qui mi hanno chiesto i risultati”.
Santaniello, l'ex in grande forma: “Qui è stato alternato con altri tre attaccanti importanti, che hanno segnato più di 30 gol insieme. Con la Turris ha trovato la sua dimensione ideale, secondo me, perché gli lasciano la possibilità di svariate liberamente, con Leonetti bravo a buttarsi negli spazi. Qui soffriva l'alternanza come accadeva a Fella e come è naturale che sia perché si vorrebbe sempre giocare”.
Le scelte di formazione: “Saranno condizionate anche dall’ultima prestazione chiaramente, a parte per quelli di cui non posso fare a meno”.
Ciancio e Sbraga: “Ciancio si è allenato a parte con il preparatore, ma ha fatto l’ultima parte della partitella di ieri. Sbraga, ieri, ha giocato tutta la partitella, Scognamiglio ha giocato i primi 15 minuti e poi abbiamo preferito toglierlo per non rischiare, visto che era molto stanco dagli allenamenti precedenti”.
Di Gaudio: “Ha fatto bene fino a Messina dove ha trovato anche un campo ingiocabile. L’unica partita in cui ha fatto fatica è stata proprio la scorsa con il Picerno, ma in settimana l’ho visto bene come sempre. È un valore aggiunto per questa squadra, queste sono le partite di giocatori come Di Gaudio. Carriero? Si torna al discorso degli errori di un allenatore, forse mi aspettavo potesse dare di più. Lui deve migliorare sotto il profilo della condizione e crescere salendo di livello e mettendosi alle spalle il fastidio alla caviglia. Anche quando calcia, non è ancora libero mentalmente. Già ieri l’ho visto meglio, ha fatto delle scivolate e si è fat o sentire di più”.