Avellino

Un derby di identità a confronto. È chiara e ben definita dal primo giorno quella la Turris; raggiunta dopo cambi, aggiusti e rimodellamenti quella dell'Avellino. Domenica, al “Liguori”, con calcio d'inizio alle 14,30, non c'è alcun dubbio sul sistema di gioco che utilizzeranno i corallini: il 3-4-3, di stampo Gasperiniano, è il credo tattico di Bruno Caneo; il modulo su cui è stato improntato, senza tentennamenti, il mercato che ha portato in dote, tra gli altri, l'ex biancoverde Santaniello. L'attaccante ha già realizzato, in sole 13 partite, 5 gol: uno in più di quelli messi a segno nel campionato, lo scorso, vissuto all'ombra del Partenio.

Braglia è, invece, di nuovo a un bivio, che parte da una precisa domanda: giocare a specchio o difendere il 4-2-3-1 che, da Palermo in avanti, non è più stato variato? Nel caso in cui si andasse avanti dritti per la propria strada, l'unica novità tra gli interpreti rispetto a quelli opposti sabato scorso al Picerno dovrebbe essere rappresentata da Carriero, in mezzo al campo, al posto dello squalificato Aloi. Ma occhio perché quale apparente inamovibile potrebbe pagare a caro prezzo l'approccio sbagliato alla partita con i lucani.

Viceversa Bove troverebbe posto in difesa, al fianco di Dossena e Silvestri a discapito, con ogni probabilità, di Micovschi, che sarebbe sacrificato sull'altare dell'equilibrio e pagherebbe un rendimento finora mai in grado di tradursi nella capacità di essere determinante. Si vedrà. La partita a scacchi sta per iniziare. Presto sarà il momento di disporre le pedine e di muoverle con attenzione massima.