Sturno

Voglia di far bene, voglia di imporsi, voglia di riscattarsi: Alessandro Ligi si prenota per una stagione da protagonista. Così il difensore nella sua prima conferenza stampa da calciatore dell'Avellino, direttamente dallo stadio "Il Castagneto" di Sturno.

Arriva l'Espanyol - Domani alle 20:30 i biancoverdi sfidano l'Espanyol per la seconda edizione del memorial "Nicola Taccone". Ligi non vede l'ora di scendere in campo: "E' il primo test importante della stagione. Pur essendo un'amichevole sarà un banco di prova significativo per valutare il lavoro che stiamo svolgendo in ritiro a Sturno; per capire cosa manca per ritenerci completi e cosa c'è da migliorare. Siamo una squadra cambiata in diversi uomini, c'è tutto il tempo per conoscerci, ma è soprattutto attraverso il lavoro che possiamo riuscire riuscire a portare sul campo le idee del mister".

La retroguardia - "Nel pacchetto difensivo, per quanto riguarda i centrali, l'unico calciatore rimasto dalla passata stagione è Chiosa. Il mister mi sta provando in coppia con Angelo Rea, che è un elemento importante, ma non penso che ci siano dei titolari. Noi calciatori più esperti dobbiamo dare una mano ai più giovani, come Biraschi. Per quanto riguarda l'assetto difensivo ho sempre giocato a quattro, tranne lo scorso anno in una piccola paretnesi di qualche partita, nel corso della quale passammo alla linea a tre, a Bari. Mi trovo a mio agio a giocare in una linea a quattro, ancor di più con un uomo davanti alla difesa in aiuto sia nella fase di costruzione del gioco, sia in quella di interdizione. Mi sento a mio agio nel 4-3-3. A prescindere dal modulo, l'importante sono i risultati".

Il Tesser pensiero - "Al mister piace molto coinvolgere tutti i calciatori e tutti i reparti nella costruzione del gioco, così come desidera che giochiamo palla a terra nei limiti del possibile. Poi è chiaro che se dovessimo trovare una formazione avversaria che ci costringerà a cercare spazi in profondità con lanci lunghi dovremo essere pronti e bravi a farlo. Ma l'idea di base del mister è quella di fare gioco".

Voglia di riscatto - "L'anno scorso non è stato un anno molto positivo, spero che questo sia quello del riscatto".

Un ricordo da cancellare - Due stagioni fa, era il 26 aprile 2014 (Avellino-Crotone 2-0), Ligi rimase vittima, proprio al "Partenio-Lombardi", di un duro scontro di gioco con il suo portiere, che gli causò un pneumotorace post traumatico trattato in chirurgia. "Ricordo ancora quell'episodio: fui colpito con una ginocchiata e costretto ad operarmi. Fu una brutta e sfortunata parentesi". 

Il tifo biancoverde e le partite più attese - "Ci sono partite in cui percepisci che c'è un'attesa maggiore rispetto alle altre. Ma per un calciatore ogni partita vale sempre tre punti ed è questa l'unica cosa che conta. Per noi Lanciano o Salernitana, quest'ultima è una squadra che non cito a caso, sono avversarie uguali contro cui giocare partite che ti possono permettere di costruire qualcosa di importante. Detto ciò sappiamo bene che i tifosi ci tengono ad alcune sfide in particolare e ce lo hanno già detto. Speriamo di riuscire a portare a casa, per loro, quelle partite". 

Le differenze tra Avellino e Bari - "Ho già notato che qui c'è grandissimo entusiasmo. Anche a Bari c'è un grande pubblico, ma è una città più grande e nella quotidianità si nota un po' meno l'attenzione dei tifosi. Qui, invece, mi hanno detto che durante l'anno si seguono le sorti della squadra con un'intensità particolare e quotidiana. Quando torneremo ad Avellino potremo renderci conto di persona di cosa ci aspetta. Le pressioni? Gestirle non è facile, ma a volte devi cercare di prendere la parte positiva delle eventuali contestazioni, che possono essere uno sprono per dare qualcosa in più".

Di seguito la conferenza stampa integrale di Alessando Ligi.

L'inviato a Sturno, Marco Festa