Addio ad Ida Boschivo, la signora dei tailleur e degli abiti da sposa fatti in casa, la sarta delle signore di Avellino.
86 anni portati con straordinaria eleganza, Ida, sarta rifinita e raffinata, maestra del fare con le mani, se ne è andata in punta di piedi con la sua solita discrezione lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di tanti. La signora Ida aveva imparato l’arte del cucire dalla storica sarta del capoluogo, Amalia Roselli, in via Mancini, a due passi dalla storica locanda “La Corona di Ferro”. Memorie e immagini della Avellino di un tempo lontano, che ricorda a tanti brani ed episodi di straordinaria umanità. Punti lenti per mettere a misura, cucire sotto la macchina, fare le pieghe, rifinire. Ogni passaggio Ida lo aveva imparato con cura e innato talento. “Lei è una artista, un ingegnere della moda”, le disse il marito di un cliente, dopo una sua incredibile creazione, come ricorda sua nipote. “Mia zia creava modelli, raramente copiava o prendeva spunto dai grandi stilisti- racconta commossa -. Amava confezionare gli abiti da sposa. La voglio ricordare così: mentre rapida cuciva a macchina, sempre attentissima e concentrata”. Come avveniva nel secolo scorso la signora Ida aveva affrontato duri e lunghi anni di apprendistato, prima di avviare la sua attività in via Pennini. Nel 1965 arrivò l’amore, le nozze che le imposero il trasferimento del suo laboratorio a Pianodardine, nella sua nuova casa. Ha sempre cucito con le sue mani eleganti e sottili fino a quando ha potuto, la signora Ida. Fino ad un decennio fa ha continuato a vestire, con garbo e dedizione, le sue affezionate clienti che, nella sua casa trovavano gentilezza, eleganza e quella solita calda accoglienza, che rendeva gli appuntamenti di prove e misure appuntamenti irrinunciabili per tutte. Con Zia Ida scompare un pezzo di storia dell’Avellino del passato, fatta di gentiluomini e signore, di particolari ricercati e di eleganza, alla vecchia e intramontabile maniera. Tra le mani di Ida sono passate le mode i tempi, i costumi, le usanze. Le mode sono cambiate ma quel suo tratto gentile no, a memoria di un’artigiana vera, un’artista del capoluogo irpino.