Avellino

Avellino – Picerno 1-1, le pagelle.

Avellino (4-2-3-1)

Forte 6: De Cristofaro lo beffa in pallonetto e va a segnare approfittando del retropassaggio corto di Tito. Sul finire del secondo tempo è provvidenziale il tocco con la punta delle dita con cui manda la staffilata dello scatenato centrocampista lucano a schiantarsi sul palo, salvando capre e cavoli.

Rizzo 6.5: Dai suoi piedi partono cross interessanti. Centellina con intelligenza le discese ed è lesto a scalare sull'out mancino quando Tito, in serata “no”, lascia spazi per le incursioni di De Cristofaro. In crescita costante.

Dossena 6: Fa il suo. Contiene Reginaldo e Gerardi senza sostanziali affanni.

Silvestri 5.5: Manda sul fondo un gran cross tagliato di Micovschi non inquadrando la porta, tutto solo sul secondo palo. Non domina la scena, come di consueto, in difesa dove qualche pericolo l'Avellino lo corre.

Tito 5: Una giornata storta può capitare a chiunque. La sua è questa. Manda in porta De Cristofaro tentando di prolungare di testa, all'indietro, per Forte. Poi s'innervosisce e sbaglia tutto, o quasi, quello che c'è da sbagliare. Non per caso non va sul dischetto cedendo la trasformazione a Maniero (24’ st Mignanelli 5: Oggetto misterioso, finora corpo estraneo alla squadra).

Aloi 6: Qualche buon cambio di gioco, una gran palla sulla testa di Maniero che centra la seconda traversa di serata (38’ st De Francesco sv: Non riesce a calamitare sui suoi piedi palloni da gestire con calma in un finale arruffone dei lupi, nonostante la superiorità numerica)

D’Angelo 5.5: Praticamente mai in partita, apprezzabile, però, la generosità con cui lotta in mezzo al campo (24’ st Gagliano 6: Subito pronto per l'uno-due che manda al tiro Kanoute, entra col piglio giusto).

Micovschi 5.5: Si accende a intermittenza, mette dentro una grandissima palla per Silvestri e imbuca alla perfezione per Rizzo, ma spesso si calpesta i piedi con Kanoute e non mancano i battibecchi. Deve ritrovare incisività e serenità (1’ st Carriero 5.5: Largo a destra nel tridente è adattato, in più non è in ancora in condizioni ottimale e si vede).

Kanoute 6.5: L'esempio da seguire. Ancora una volta. Lotta su tutti i palloni senza mai risparmiarsi. Si guadagna un rigore (che non c'era) e si dà un gran da fare mettendosi in proprio quando si rende conto che c'è bisogno di personalità per assumersi la responsabilità di giocate non ordinarie per provare a fare la differenza.

Di Gaudio 5.5: Finizio usa le maniere forti per fermarlo e riesce a tirarlo fuori dalla partita. Pressoché impalpabile, fatta eccezione per il colpo di testa con cui sfiora il vantaggio prima dello 0-1 momentaneo del Picerno (24’ st Mastalli 5: Spara incredibilmente sull'esterno della rete, di testa, a due passi da Viscovo. Serve ben altro per ricordare che è il vero Mastalli. E, magari, innanzitutto ricordarselo).

Maniero 7: Lo fermano solo Viscovo e le traverse. Glaciale dagli undici metri.

Braglia 6: Temeva un rilassamento, conoscendo pregi e difetti della sua squadra, è si è puntualmente verificato. Ha bisogno di alternative vere sulla trequarti per poter sviluppare il sistema di gioco grazie a cui l'Avellino ha trovato la sua identità tecnico-tattica.

Picerno (4-4-2): Viscovo 7.5; Finizio 6, De Franco 6.5, Allegretto 5.5, Guerra 6; De Cristofaro 7 (44’ st Vancore sv), M. D’Angelo 5.5, Pitaressi 6, Terranova 6 (14’ st De Marco 6); Reginaldo 6 (14’ st De Ciancio 6), Gerardi 6 (44’ st Carrà sv). All.: L. Colucci 6.5.

Arbitro: Centi della sezione di Terni 4. Assistenti: Pintaudi della sezione di Pesaro e Spina della sezione di Palermo 6 e 5.