Una vicenda che è solo all'inizio e che potrebbe portare ad altri, importanti, sviluppi. I carabinieri del comando provinciale di Salerno hanno arrestato un imprenditore di Roccadaspide, Roberto D'Angelo.
L'uomo è indagato per istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Nel mirino dei militari i rapporti tra l'imprenditore e l'amministrazione comunale di Capaccio. Il gip al momento non ha ritenuto di procedere nei confronti di altri 5 consiglieri comunali dell'epoca, sui quali i pm salernitani hanno acceso i riflettori.
Secondo l'ipotesi accusatoria, D'Angelo avrebbe promesso 50mila euro ad alcuni consiglieri comunali dell'ex maggioranza per votare la sfiducia all'allora sindaco in carica Francesco Palumbo. Nel dicembre 2018 le dimissioni di sei dissidenti di maggioranza e di due eletti dell'opposizione che portarono alla chiusura anticipata dell'esperienza amministrativa e all'arrivo del commissario prefettizio.
Il primo cittadino, deceduto nel 2019, non avrebbe favorito l'aggiudicazione di un appalto per la riqualificazione e il ripristino di una strada inesistente nel Comune di Capaccio e si sarebbe anche rifiutato di nominare responsabile del procedimento un fedelissimio dell'imprenditore.
Dalla ricostruzione investigativa della procura di Salerno, a nulla era servito anche la promessa di una tangente di 150mila euro al sindaco e di altri 50mila euro ad un dirigente del Comune dei templi, in quest'ultimo caso per la locazione e valorizzazione di un villaggio turistico nella zona "Laura" di Paestum.