Santa Marina

"Il Comune di Santa Marina si distingue per le difficoltà di accesso agli atti che riscontrano cittadini e consiglieri e rischia il commissariamento ad acta per non aver risposto ad una richiesta  di tal genere". Lo dicono i consiglieri di opposizione Vincenzo Castaldo, Daria Scarpitta e Gianguido Cafiero che hanno presentato formale diffida, informandone la Procura di Lagonegro, per il silenzio che ha accompagnato la loro richiesta di visionare gli atti del progetto del Bioparco ( risalente all’11/10/2021 e ancora senza risposta).

“Questo – hanno commentato i consiglieri – è un modus operandi  ormai consueto per  il Comune di Santa Marina nei confronti dell’opposizione, ma ciò che è peggio anche verso i cittadini. Sembrerebbe che ormai gli atti si riescano a consultare  solo se ci si rivolge a Procura e Tar”.

Emblematica in tal senso, osservano dalla minoranza, la vicenda del titolare di un immobile a Policastro Bussentino che aveva fatto nel maggio scorso richiesta al Comune per prendere visione dei titoli abilitativi rilasciati al vicino per la realizzazione di una costruzione adiacente alla sua proprietà, al fine di verificare la correttezza della pratica edilizia.
Non avendo ricevuto risposta, è dovuto ricorrere al Tar che proprio in questi giorni ha ordinato al Comune di mettere a disposizione i documenti richiesti, pena l’intervento di un commissario ad acta per l’esecuzione di quanto disposto.  Un intervento a titolo oneroso per il Comune.

“E’ evidente l’assoluta mancanza di trasparenza che anima l’azione di questa amministrazione - hanno commentato i consiglieri di opposizione – Si gioca sui tempi e con i silenzi, rendendo l’accesso agli atti faticoso e lento. Ancora una volta si vuole tenere evidentemente il castello di carte al riparo da occhi indiscreti, gestire la cosa pubblica a proprio piacimento, impedendo ogni naturale azione di controllo. Al danno, poi, si aggiunge la beffa, visto che per il caso finito al Tar, il Comune di Santa Marina dovrà sborsare oltre 2000 euro per le spese di lite e, se non provvede entro 30 giorni a rendere disponibili gli atti, altre 1000 euro circa per il commissario ad acta già nominato! Soldi dei cittadini gettati al vento per l’ormai prepotente abitudine di non rispondere alle richieste legittime! Continueremo questa battaglia per la trasparenza, andando a fondo dei reali motivi presenti dietro questi ostinati silenzi.”