Benevento

Il difensore aveva insistito perchè venisse dichiarato il non diversi procedere nei confronti del suo assistito peer l'infondatezza degli addebiti, ma il gup Gelsomina Palmieri, in linea con la richiesta del sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa, è stato di diverso avviso ed ha spedito a giudizio Salvatore Sanginario (avvocato Cipriano Ficedolo), un 31enne di Sant'Angelo a Cupolo.

Rapina ed estorsione le imputazioni con le quali dovrà affrontare il processo, che inizierà il 16 giugno del prossimo anno dinanzi al secondo collegio del Tribunale.

Si tratta di una inchiesta avviata dai carabinieri dopo la denuncia con la quale, nel settembre del 2017, un consulente, nel frattempo scomparso, che abitava in provincia, aveva raccontato di essere finito nel mirino delle 'richieste' di denaro che gli sarebbero arrivate da alcune persone alle quali aveva fornito la sua opera nei rapporti con alcune società finanziarie.

Secondo gli inquirenti, Sanginario, in particolare, avrebbe voluto 5mila euro, alludendo che sarebbero stati destinati al clan Sparandeo. Poi, di fronte al rifiuto dell'interlocutore, lo avrebbe costretto a consegnargli, facendogli balenare il rischio di ritorsioni, 1000 euro, reiterando il suo comportamento anche nei giorni successivi.

Siamo nel maggio del 2017, tre mesi più tardi l'abitazione dei genitori del contabile sarebbe stata il teatro di una irruzione da parte del 31enne e di altri due uomini non identificati. I malcapitati sarebbero stati immobilizzati su una sedia e minacciati di morte, quindi 'invitati' a tirar fuori 30mila euro. Alla donna era stata messa una mano sulla bocca per evitare che gridasse, la 'visita' si era conclusa con la 'scomparsa' di vari oggetti d'oro – anelli, bracciali, collane e catenine- per un valore di 5mila euro.

Oggi l'udienza preliminare ed il rinvio a giudizio. Parte civile il papà del consulente – anche la moglie è deceduta -, rappresentato dall'avvocato Marcello D'Auria.