Benevento

Uno ha patteggiato, l'altro no. Sono le scelte compiute dai due giovani beneventani che la Squadra mobile aveva arresto ad aprile, per lesioni aggravate, nell'inchiesta sul raid punitivo del quale aveva fatto le spese, il 2 novembre del 2020, un uomo - è assistito dall'avvocato Claudio Fusco - che era stato colpito con una mazza da baseball, subendo la frattura della gamba sinistra, perchè ritenuto responsabile di aver danneggiato alcune auto nell'insediamento Iacp al rione Pacevecchia.

Il patteggiamento a 9 mesi, pena sospesa, riguarda Amedeo Impronta (avvocato Angelo Leone), 30 anni:  il giudice Perrotta si è riservato, disponendo lo stralcio della posizione di Paolo Sparandeo (avvocato Antonio Leone), 31 anni, che sarà vagliata da un altro magistrato.

Secondo gli inquirenti, sarebbe stato Impronta, dopo averla prelevata da un'aiuola, a 'bersagliare' con la mazza il malcapitato, al quale, una volta sull'asfalto, avrebbe sferrato anche dei calci. Una scena alla quale Sparandeo avrebbe assistito, senza intervenire. Entrambi erano stati colpiti da una ordinanza di custodia cautelare, dinanzi al Gip si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Dopo quattro mesi ai domiciliari, erano tornati in libertà con l'obbligo di firma.