Napoli

Al lavoro senza i 14 calciatori impegnati con le rispettive nazionali, ma con la concentrazione che resta, alta, altissima, come la posta in palio per cui continuare a dar battaglia con legittime ambizioni, dopo la partenza super in campionato: 10 vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta rappresentano la solida base da cui ripartire nell'avvincente lotta, a oggi con il Milan, per la conquista dello scudetto. Il Napoli di Luciano Spalletti è già proiettato alla sfida al “Meazza” con l'Inter, vietata ai tifosi residenti in Campania. A Castel Volturno è il momento delle seconde linee, ma guai a chiamarle così. E sì perché nel Napoli plasmato dal tecnico di Certaldo non esistono riserve e titolari, una filosofia che trova concreta applicazione non restando nel campo della mera retorica. A Varsavia, contro il Legia, è arrivata una dimostrazione concreta, in termini di scelte degli interpreti, di quanto Spalletti conti su tutti i calciatori a disposizione e sia pronto a gettarli nella mischia, all'occorrenza o nell'ottica di turnover ragionati, senza mai tentennare di fronte alla eventualità di lasciare fuori un big: per tutelarlo dal punto di vista fisico o per la convinzione di poter far giocare al suo posto un compagno di squadra che, attraverso il contributo individuale, permetta di non abbassare il livello complessivo della prestazione di squadra. L'occasione sarà ideale pure per svuotare l'infermeria: Ghoulam, Malcuit e Manolas rientreranno approfittando dei giorni senza impegni ufficiali per rimettersi definitivamente in sesto.