Moiano

La Grande Guerra non riguarda solo il Nord-est ed una parte degli italiani. Il dramma di una guerra riguarda tutti, e quella del '15-'18 vide morire lontano da casa tanti ragazzi sanniti.

Storie perse nel Carso, in montagne che i ragazzi di Moiano, Airola o Sant'Agata de' Goti (tre comuni per citarne tutti) non avevano neanche mai sentito nominare.

Storie come quella di Angelo Meccariello, ufficiale del regio esercito, morto sulle montagne del Carso il 25 luglio del 1915. Caduto nella Seconda battaglia dell'Isonzo: 16 giorni di guerra che videro perire seimila soldati italiani.

Ieri, la comunità di Moiano, ha reso omaggio a cento anni dalla sua morte ad un figlio di questa terra. Nella chiesa di San Vito a Luzzano al termine della Santa Messa celebrata da don Michele Oropallo il vicesindaco Lucia Meccariello ha consegnato ad Emanuele Meccariello, nipote dell'ufficiale moianese, una targa in ricordo del sacrificio di Angelo.

“Abbiamo il dovere della memoria - queste le parole del vicesindaco Meccariello - non intesa quale mero ricordo o conservazione del passato, ma memoria viva per far riflettere le giovani generazioni sui valori come la patria, la convivenza civile, la pace, la libertà. Perché tutto quello che è accaduto non succeda più”.

Vincenzo De Rosa