La Cgil rilancia la vertenza sanità in Irpinia e lo fa da Solofra luogo simbolo del disfacimento ospedaliero voluto dalla Regione Campania. “Il Landolfi è solo l'ultimo esempio di dismissione che interessa questo territorio. Basta penalizzare le aree interne - ammonisce il segretario regionale Nicola Ricci - Solofra non può restare emarginata ai confini dell'impero. Credo che sull'ospedale della concia si sia consumato un grosso errore, soprattutto in questa fase in cui si parla ormai di quarta ondata Covid, strategicamente non andava ridimensionato un plesso che è di riferimento per tantissimi comuni della Valle dell'Irno e dell'Alta Valle del Sabato e per un bacino di utenza di circa centomila persone. Lo dice un dirigente napoletano: l'ospedalecentrismo voluto da Palazzo Santa Lucia non è certo la risposta giusta per questi territori già in grande sofferenza”.
Alla discussione ha portato il suo autorevole contributo anche Ivan Cavicchi, docente all'Università di Tor Vergata di Roma ed esperto di politiche sanitarie. “C'è bisogno di maggiore negoziazione con i rappresentanti del territorio, basta calare scelte dall'alto senza confrontarsi”.
Ma intanto si inasprisce lo scontro tra il sindaco Michele Vignola e il direttore generale del Moscati, Renato Pizzuti rispetto al possibile stop di reparti e laboratori con conseguente chiusura del plesso. Il 15 novembre partiranno i lavori di adeguamento della struttura. Pizzuti ha garantito che “in ogni caso e per l’intera durata dei lavori per andare incontro alle esigenze del territorio rimarranno aperti al pubblico esterno i servizi di Dialisi, Radiologia e il Laboratorio di Analisi”.
Resta comunque scettico Vignola che ormai poco si fida delle parole di Pizzuti. “Vedremo. Ufficialmente, come Comune di Solofra, non abbiamo avuto ancora nessuna comunicazione. Posso solo augurarmi che Pizzuti rispetti le promesse e i lavori vengano portati avanti mantenendo, di volta in volta, aperti i singoli reparti".