Baronissi

Dopo un lungo e accurato restauro sono stati restituiti alla comunità di Caprecano, a Baronissi, i pregevoli dipinti murali ubicati nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. I quattro dipinti murali realizzati a tempera risalgono all’inizio del XX secolo ed erano in pessime condizioni: la chiesa, è bene ricordarlo, fu quasi completamente distrutta dal terremoto dell’80 e solo successivamente restaurata e riaperta al culto.

Nonostante ciò è ora possibile ammirare il pregevole dipinto raffinato, sicuramente opera di un importante autore, che rappresenta un elemento di spicco del patrimonio artistico della città e un tassello importante della sua storia.
Nei quattro riquadri vicini all’altare sono raffigurati S. Elia in viaggio nel deserto, l’Ascensione di Gesù, il miracolo di S.Elia che resuscita il figlio della vedova di Serepta e l’entrata di Gesù a Gerusalemme. Le restauratrici sono state Gerardina Tozza e Maria Capone con l'Alta Sorveglianza della Soprintendenza di Salerno ed Avellino. L’intervento di restauro ha previsto, in una prima fase, la rimozione dei depositi superficiali di varia natura e parte delle ridipinture, in quanto vi erano solo tracce della pittura originale. Le stuccature sono state realizzate con malta con granulometria idonea e reintegrate con tecnica riconoscibile mediante applicazione per stesure successive di colori ad acquerello, per ricostituire il tessuto cromatico e di riduzione dell’interferenza visiva.

“Le opere d’arte custodite nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caprecano sono state aggredite dall’incuria del tempo – spiega il sindaco Gianfranco Valiante – il parroco don Salvatore e la comunità tutta hanno contribuito a recuperare un pezzo di storia che merita di essere custodito e tramandato. E’ stato un lavoro di recupero complesso e delicato che ha consentito di riportare all'antico splendore questi dipinti murari di grande pregio artistico”.
Le opere, che ritornano a impreziosire la chiesa di Caprecano, saranno benedette nel corso di una celebrazione in programma il 7 novembre, officiata dall’arcivescovo monsignor Andrea Bellandi e dal parroco don Salvatore Di Mauro.