La corsa a ostacoli dell'Avellino continua. Neppure il tempo di svuotare l'infermeria in attacco, fatta eccezione per Maniero, che ecco un'emergenza in difesa tra infortuni e squalifiche. Dossena e Rizzo appiedati per un turno dal giudice sportivo; Silvestri costretto ad almeno dieci giorni di riposo assoluto in seguito alla frattura composta di una costola, con annessa contusione polmonare, in seguito a una gomitata ricevuta dall'attaccante del Palermo, Brunori; Scognamiglio ancora alle prese con terapie, palestra e lavoro differenziato e così Braglia ha una sola scelta a disposizione per andare avanti con il 4-2-3-1 che ha indicato quale il modulo che rappresenterà la definitiva identità tattica della squadra. Sbraga e Bove, salvo colpi di scena difficili pure da immaginare data la mancanza di reali alternative, andranno a strutturare l'inedita coppia di centrali davanti a Forte. In particolare c'è grande attesa per la prestazione del difensore romano, finito ai margini del progetto tecnico dopo la gara di Coppa Italia di Serie C contro l'Ancona Matelica ed al centro di una lunga coda di polemiche successive a una doppia esclusione dall'elenco dei convocati. L'altro rebus è a centrocampo. C'è da capire se D'Angelo, recuperato a tempi di record, sia in condizioni di essere rischiato dal primo minuto per completare la diga di mediani con Aloi così come se Carriero possa essere nelle condizioni di giocare la partita o almeno uno spezzone. Certo il rientro di Ciancio sulla corsia mancina e quello di Plescia in attacco con Micovschi, Kanoute e Di Gaudio alle sue spalle, a meno di impiego dello stesso D'Angelo sulla trequarti con Micovschi che, in tal caso, partirebbe dalla panchina.
Avellino, un dubbio in mediana e sulla trequarti per la sfida al Taranto
In difesa si va verso il cambio obbligato di 3 dei 4 interpreti. Plescia tornerà titolare in attacco
Marco Festa