A una settimana dagli scontri sul raccordo autostradale Avellino – Salerno al termine della gara del campionato di Serie C tra Avellino – Paganese, giocata domenica scorsa, procede senza sosta il lavoro della Digos della Questura di Avellino per individuare e punire i responsabili delle scene di guerriglia a cui hanno assistito, impotenti e in preda al panico, a bordo delle proprie auto, anche famiglie con bambini. Dopo aver bloccato i primi presunti responsabili sul posto e raccolto le testimonianze dei presenti, prosegue, incessante, anche l'analisi di tutti gli elementi utili alle indagini. Dai numeri di targa passando per i commenti e i video girati e diffusi sui social pressoché in tempo reale, fino ad arrivare alle catene di messaggi circolati su whatsapp. Nulla viene lasciato al caso, nonostante le operazioni rese complesse dai volti celati da cappucci non per caso. I procedimenti amministrativi e penali seguiranno un corso parallelo e, per quanto riguarda quest'ultimo filone di giustizia, si valuta anche se ci siano gli estremi per procedere all'accusa di blocco stradale. Capillare l'impegno per ricostruire in maniera dettagliata come abbia avuto origine e si sia sviluppato l'assalto alle auto dei tifosi dell'Avellino, danneggiate a colpi di spranghe e bastoni, ed al ferimento di una persona. In arrivo una pioggia di Daspo, che, stando a indiscrezioni, potrebbe raggiungere e superare i 50, ovviamente senza badare a distinzioni di colori e contemplare sconti per eventuali reazioni a provocazioni. Punizioni esemplari per lanciare un messaggio chiaro e forte sulla tolleranza zero rispetto alla violenza collaterale al mondo del calcio.
Scontri sul raccordo dopo Avellino - Paganese, in arrivo una pioggia di Daspo
Proseguono le indagini per ricostruire l'accaduto, si perseguirà la linea della tolleranza zero
Marco Festa